Un altro teorico della Restaurazione: Karl Ludwig von Haller

Un altro teorico della Restaurazione, autore de “La Restaurazione della Scienza politica (1816-1825)”, si espresse con estrema durezza nei confronti del “falso principio” rousseauiano, contenuto all’interno del “Contratto sociale”, e anche contro il principio che sottintende alla sovranità popolare come espressione più alta della cultura umana. Parliamo dello svizzero Karl Ludwig von Haller (1768-1854), scrittore e politico.

La sua opera rappresenta un originale contributo intellettuale all’elaborazione controrivoluzionaria, in cui l’autore legge le istituzioni tradizionali entro un quadro teorico che riconduce il diritto pubblico al diritto privato. L’argomento cruciale è che i re sarebbero i legittimi proprietari dei beni pubblici.

“Il popolo non esiste originariamente prima del principe; ma il principe è prima del popolo, come il padre è prima dei figli, il padrone prima dei servitori e sempre il superiore prima degli inferiori”.

Alla base della precedente affermazione du von Haller è la concezione patrimoniale dello Stato (“…si considera Stato patrimoniale quello in cui non vi è alcuna distinzione fra il patrimonio del sovrano e quello dello Stato ed anche i poteri pubblici rientrano nel patrimonio del sovrano, quale persona fisica, sicché possano essere oggetto di vendita, successione ereditaria, costituzione in dote ecc.”), dunque dello Stato come possesso del principe, che assume il compito di proteggere e difendere un determinato gruppo umano. Dal concetto del contratto sociale, e quindi della delega del potere, si ritorna così al concetto dell’autosufficienza dei sovrani, che non hanno per cui bisogno di alcuna investitura dal basso, quasi che il loro governo fosse legittimato da un’entità superiore. L’autorità e l’esercizio del governo sono dune nelle loro mani un diritto, non un dovere, giacché essi non governano in sostanza gli affari degli altri, ma unicamente i loro propri.

“Il popolo non ha stabiliti né creati i sovrani, ma al contrario essi hanno successivamente radunato via via attorno a sé il loro popolo (la totalità di tutti i loro subordinati); essi l’hanno ricevuto a proprio servizio e sono, in una parola, gli autori o i padri di questo mutuo legame”.

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