Le società segrete nell’Ottocento

Già durante l’età napoleonica, la censura imposta alla stampa e il divieto di associazione avevano impedito o comunque limitato le possibilità di dar vita alla lotta politica. Di conseguenza, tanto in Italia quanto in altri luoghi d’Europa, si manifestò la tendenza ad organizzarsi segretamente per continuare a difendere e propagare velatamente i nuovi ideali. Negli anni della Restaurazione i gruppi di opposizione trovarono nelle sette la risposta adeguata alla nuove condizioni contingenti imposte dai severi controlli degli apparati di polizia. Proliferarono così le società segrete derivate dal vecchio tronco della Massoneria (associazione iniziatica e di fratellanza a base morale che si propone come patto etico-morale tra uomini liberi), sorta in Inghilterra al principio del ‘700.

Alcune sette segrete ebbero carattere propriamente nazionale e posero come obiettivo principale del loro programma la lotta di liberazione dallo straniero, come ad esempio la “Società patriottica” in Polonia e l'”Eteria” in Grecia. Altre sette (i “Comuneros” in Spagna, gli “Adelfi” e i “Filadelfi” in Italia) si proposero di garantire la libertà politica e la partecipazione dei ceti borghesi e popolari al governo con la conquista di una costituzione.

Le sette tendevano a legare forze sociali diverse avanzando un programma articolato e graduale che rendesse possibile e concreta l’alleanza tra intellettuali, ceti medi, frange popolari. Gli obiettivi proposti agli affiliati nei gradi settari più bassi non andavano oltre gli orizzonti moderati della monarchia costituzionale. Solo nei gradi più alti, tuttavia, risplendevano gli ideali della repubblica e del socialismo. Le sette che derivavano direttamente dal ceppo della Massoneria esprimevano l’aspirazione ad un radicale mutamento della società e l’esigenza di penetrare nelle masse popolari, anche attraverso un suggestivo cerimoniale (utilizzante sovente aspetti propri della liturgia cattolica) finalizzato a muovere emotività e suscitare assenso quasi automatico. Tra tutte le sette si distinse per l’ampiezza della diffusione la “Carboneria”, nata in Francia ma passata in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno, tanto da apparire per molti come una creazione propria dell’Italia meridionale.

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