La Restaurazione in Francia: Luigi XVIII

Luigi XVIII, poche settimane dopo il suo rientro a Parigi, concesse una Costituzione ai Francesi, a testimonianza del fatto che era sua volontà tentare di conciliarsi con il suo popolo; anche se aveva rivendicato il trono come erede della legittima dinastia dei Borbone, il sovrano intendeva superare una volta per tutte la frattura innescata dall’impeto rivoluzionario. La Carta riconosceva i diritti civili del cittadino, la libertà di culto ed una limitata libertà di stampa. Era previsto un Parlamento formato da una Camera dei Pari di nomina regia e da una Camera dei Deputati, eletta dai cittadini abbienti che avessero superato l’età dei 30 anni. Furono inoltre legalizzati i passaggi di proprietà compiuti durante la Rivoluzione e proibita ogni indagine intorno alle opinioni politiche manifestate apertamente prima del 1815. Vi era dunque il tentativo di creare una frattura netta con quanto accaduto solo pochi anni prima.

Dopo i “Cento giorni” la Francia fu ancora scossa dalla violenza: il “Terrore bianco”, caratterizzato da una drammatica cronaca di assassini e di vendette, funestò il paese, soprattutto nelle province meridionali. Le elezioni che si tennero a ridosso di questa vicenda surreale mandarono alla Camera una forte maggioranza di ex emigrati e di ‘realisti esagerati’, di Ultras – come si definirono i ‘più realisti del re’ – appoggiati dall’organizzazione segreta dei cattolici reazionari, i Cavalieri della Fede. Il monarca Luigi XVIII, assolutamente preoccupato dal pericolo costituito dallo zelo controrivoluzionario, nel 1816 sciolse la Camera e indisse di conseguenza nuove elezioni, che fecero entrare in Parlamento anche i rappresentanti dell’altra Francia, liberale e costituzionalista. Erano gli esponenti della borghesia finanziaria e imprenditrice, i deputati dell’aristocrazia moderata e quegli intellettuali che posero le premesse teoriche al fondamento di uno Stato liberale moderno, come Francois Guizot, il filosofo Victor Cousin, il letterato Benjamin Constant.

Negli anni Venti il sorgere di un circuito rivoluzionario in Europa e in America e, con questo, la scesa in campo di gruppi rivoluzionari radicali, provocò un nuovo intervento della Destra legittimista, che fu ulteriormente rafforzata dall’avvento al trono di Carlo X, l’alto ispiratore degli Ultras. Le elezioni che si tennero in quello stesso anno portarono alla Camera una forte maggioranza conservatrice.

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