L’impero asburgico, per l’appunto, accentuò il suo carattere multietnico e la sua centralità nei confronti del mondo germanico, di quello slavo e di quello mediterraneo. Il possesso della Galizia consolidò l’area danubiana e boema; l’abbandono di alcuni vecchi domini nella Germania occidentale fu compensato dall’egemonia sulla Valle padana e sull’Adriatico. In Italia, agli antichi possedimenti lombardi si aggiunsero i territori ex veneti e dalmati. Fu costituito il regno del Lombardo-Veneto, retto da un viceré austriaco, in modo da porre sotto controllo anche qui eventuali minacce di espansione francese.
L’Inghilterra uscì rafforzata dal Congresso. Manteneva nel Mediterraneo le posizioni strategiche di Gibilterra e di Malta, cui si aggiungevano le isole Ionie, costituite in repubblica indipendente e poste sotto la sua protezione. Nel Nord germanico, l’Inghilterra otteneva soprattutto la preziosa sovranità del regno di Hannover, come anche altri possedimenti strappati alla Danimarca. Delle colonie tolte ai Francesi e ai loro alleati l’Inghilterra conservò Trinidad in America, Ceylon in Asia, l’insediamento del Capo di Buona Speranza in Africa, nonché alcune delle Antille francesi.