La Battaglia di Amiens

8 agosto 1918, Prima guerra mondiale: la Battaglia di Amiens.

Con la battaglia di Amiens cominciò quella che nella storiografia contemporanea viene definita come l'”Offensiva dei cento giorni”, condotta dagli Alleati contro le forze degli Imperi Centrali stanziate lungo il Fronte Occidentale.

Dopo i modesti risultati ottenuti dallo Stato Maggiore Tedesco con le offensive di primavera, indirizzate originariamente verso il conseguimento di una vittoria decisiva e che invece avevano garantito solamente qualche vantaggio territoriale sulla Marna, il maresciallo di Francia Ferdinand Foch ordinò una controffensiva (conosciuta come Seconda Battaglia della Marna), in seguito alla quale i tedeschi furono costretti ad abbandonare posizioni per loro indifendibili e a ritornare sulle posizioni di partenza. Le offensive di primavera avevano lasciato l’esercito tedesco estremamente indebolito, sia in termini di uomini che di materiali. Agli inizi di agosto, la gran parte delle divisioni schierate sul Fronte Occidentale era solo parzialmente idonea al combattimento.

Foch era del parere che fosse giunta l’ora che gli Alleati riprendessero l’iniziativa.

Così il 4 luglio 1918 gli australiani, al comando del generale John Monash, conquistarono un brillante successo attaccando coi carri ad Hamel (la Battaglia di Hamel fu un attacco lanciato contro le posizioni tedesche nella città di Hamel, nella Francia settentrionale). Due settimane dopo, il 18 luglio 1918, 15 divisioni francesi e 4 americane, con 500 carri armati a disposizione, sfondarono il fronte tedesco a Villers-Cotterets costringendo i tedeschi ad arretrare di dieci chilometri.

L’8 agosto, per l’appunto, il generale Rawlinson, accorpando 10 divisioni dei Dominions, 4 inglesi e una americana, 3 divisioni corazzate con oltre 400 carri, travolse l’esausta II Armata tedesca vicino ad Amiens, nel dipartimento della Somme. Il corpo di spedizione australiano e quello canadese riuscirono a sfondare le linee tedesche, mentre i carri armati seminavano panico e confusione. Alla fine della giornata si era creato un varco di 24 chilometri nelle linee tedesche a sud della Somme. Gli alleati avevano catturato 17000 prigionieri circa e 330 cannoni. Il totale delle perdite tedesche assommò a 30000 uomini (tra morti, feriti e prigionieri), a fronte di 6500 perdite alleate. Erich Ludendorff, di fronte alle dimensioni della sconfitta, definì l’8 agosto “La giornata nera dell’esercito tedesco nella storia del conflitto”.

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