La Campagna di Guadalcanal

7 agosto 1942, Seconda guerra mondiale: inizia la Campagna di Guadalcanal (Operazione Watchtower).

Questa ebbe luogo tra il 7 agosto 1942 e il 9 febbraio 1943 nel teatro del Pacifico della Seconda guerra mondiale, e vide un aspro confronto tra gli Alleati sbarcati sull’isola di Guadalcanal, nelle Salomone meridionali, e l’Impero giapponese, che all’inizio del luglio 1942 aveva cominciato a costruirvi sulla costa nord una pista aerea. Guadalcanal rappresentò la prima grande offensiva lanciata dagli Alleati contro il Giappone, che fino ad allora aveva mantenuto l’iniziativa bellica.

Dopo l’attacco giapponese alla base americana di Pearl Harbor, scattò un’offensiva aerea vincente da parte degli Stati Uniti contro la capitale nipponica il 18 aprile 1942. La difesa della città di Tokyo era stata intensificata con diversi gruppi di velivoli dell’esercito imperiale, ma ciò provocò una diversione di forze che alla lunga pesò sull’effettiva riuscita della campagna giapponese nel Pacifico. I comandi militari di Tokyo decisero inoltre di intraprendere due operazioni militari: quella delle Midway, e un’altra indirizzata a ricercare l’isolamento dell’Australia dagli Stati Uniti. Questa strategia, non sbagliata dal punto di vista politico, portò tuttavia il Giappone a poter schierare una quantità insufficiente di forze e di risorse nelle battaglie del Mar dei Coralli, delle Midway e di Guadalcanal.

Gli Stati Uniti si erano riproposti di ottenere il controllo del Pacifico, fatta eccezione per l’isola di Sumatra. La zona sud-ovest fu affidata al generale MacArthur, il resto all’ammiraglio Nimitz. Le isole Salomone erano situate proprio sul confine delle zone di competenza americana, e il piano prevedeva l’utilizzo delle forze terrestri di MacArthur e di quelle navali di Nimitz per contrastare le forze anfibie nipponiche.

I giapponesi avevano occupato l’isola di Tulagi nel mese di aprile e costruito degli impianti per l’aviazione a Guadalcanal, con i quali prevedevano di proteggere le isole circostanti. Gli americani, per non finire immediatamente sotto i bombardamenti nemici, impiegarono del tempo prima di definire precisamente la strategia d’attacco e la direzione delle operazioni. L’esercito imperiale approfittò di questo lasso di tempo per schierarsi sulle isole, spostando alcune truppe dall’isola di Tulagi a Guadalcanal, allestendo inoltre una pista d’atterraggio. I comandi americani temevano, a ragione, che i giapponesi potessero utilizzare tale pista come base per i bombardieri e dovettero rivedere la strategia di azione, ponendo Guadalcanal in cima alla lista degli obiettivi.

L’isola di Guadalcanal, vasta più di 5,000 km² e attraversata da diverse montagne alberate, includeva anche zone paludose e numerose caverne. Subito oltre le spiagge vi era una fitta giungla, con animali pericolosi: tutto questo, unito a un clima caldo e umido, non contribuiva a fornire condizioni ottimali per i combattimenti. L’ammiraglio Robert Lee Ghormley ottenne la direzione strategica, mentre quella tattica fu affidata al contrammiraglio Frank Jack Fletcher.

Un supporto alle operazioni americane arrivò anche da alcune forze aeree con base a Port Moresby, nel Queensland e nelle isole della zona. Le forze (all’incirca 19000 uomini imbarcati su 19 trasporti truppe) erano comandate dal generale di divisione Vandegrift. L’operazione d’attacco alle Isole Salomone prese il nome di “Operazione Watchtower”. Il 7 agosto 1942 iniziò il bombardamento aeronavale statunitense, coordinato agli sbarchi della fanteria avvenuti di mattina. Al tramonto di quella giornata già 11000 Marines erano sull’isola ed erano riusciti a occupare la pista d’atterraggio, denominata “Henderson Field”.

Sicuramente sorpresi dall’offensiva, i giapponesi effettuarono tra agosto e novembre numerosi tentativi di riprendere l’isola e la base aerea prima menzionata, i quali causarono tre battaglie terrestri, cinque battaglie navali e scontri aerei quasi quotidiani, oltre a una serie di combattimenti che culminarono nella decisiva battaglia navale di Guadalcanal (metà novembre), nella quale venne respinto l’ultimo grande sforzo giapponese di far sbarcare un numero sufficiente di truppe per riconquistare l’aeroporto.

A dicembre, il Giappone rinunciò alla riconquista dell’isola di Guadalcanal ed evacuò le forze restanti entro il 9 febbraio 1943, lasciando definitivamente l’isola in mano agli Alleati. Fu questa la prima grande vittoria strategica degli Alleati sul Giappone.

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