Il bombardamento di Berlino

18 Novembre 1943m Seconda guerra mondiale: 440 aerei della Royal Air Force bombardano Berlino, uccidendo 131 persone. La RAF perse nove aerei e 53 aviatori.

Berlino, come capitale e centro culturale del Reich tedesco, subì diversi bombardamenti durante la guerra, e fu quasi completamente distrutta. Diverse gemme facenti parte del ricco patrimonio architettonico della città (Schlüter, Knobelsdorf, Schadow e Schinkel) furono annientate. Palazzi, musei, chiese, monumenti e siti culturali caddero inevitabilmente. Nel complesso, Berlino fu bombardata 363 volte da aerei inglesi, americani e russi. Circa 50000 civili rimasero uccisi, bruciati, e soffocati, sepolti sotto le macerie o lacerati dalle bombe.

Le incursioni aeree su Berlino iniziarono già nel 1940, durante la ben nota Battaglia d’Inghilterra, quando gli Inglesi si scagliarono contro la capitale tedesca producendo tuttavia insignificanti effetti. I bombardamenti su larga scala ci furono solo a partire dal 1943, quando i bombardieri inglesi e americani rovesciarono su Berlino migliaia di tonnellate di bombe, devastando la città e distruggendone le industrie. Alla fine del 1943, circa 15000 tonnellate di ordigni erano stati lanciati sulla capitale tedesca. Questo tuttavia costò agli Alleati oltre 1000 aerei.

La campagna del novembre 1943 fu diretta da Arthur Harris (Cheltenham, 13 aprile 1892 – Henley-on-Thames, 5 aprile 1984), comandante in capo del Bomber Command della Royal Air Force. Harris poteva contare su 882 bombardieri a lungo raggio, equipaggiati con nuovi e più sofisticati sistemi di navigazione, come il radar H2S. Anche la Luftwaffe, d’altra parte, aveva fatto importanti passi avanti nell’uso dei radar; inoltre gli Schräge Musik, dei cannoncini montati in posizione diagonale nella parte superiore della fusoliera dei caccia notturni, permettevano di sparare dal basso verso l’alto colpendo i bombardieri dove erano meno protetti.

Nel periodo compreso tra novembre 1943 e marzo 1944, il Bomber Command compì sedici attacchi su Berlino. Il primo avvenne appunto nella notte tra il 18 ed il 19 novembre 1943. Berlino venne assaltata da 440 Avro 683 Lancaster (bombardieri pesanti quadrimotore ad ala media) e da quattro de Havilland DH.98 Mosquito (aerei monoplano e bimotori). La città era celata dalle nuvole, e i danni non furono importanti; anche gli aerei abbattuti furono pochi.

Il secondo e più violento attacco avvenne nella notte tra il 22 e il 23 novembre 1943. Fu questo l’attacco più efficace condotto dalla RAF su Berlino durante la guerra, e provocò ingenti danni alle aree residenziali del centro come Tiergarten, Charlottenburg, Schöneberg e Spandau. Per via delle condizioni meteorologiche favorevoli, si svilupparono violenti incendi. Molti edifici furono danneggiati o distrutti (tra questi le ambasciate britannica, francese, italiana e giapponese, il castello di Charlottenburg e lo Zoo, oltre al Ministero degli Armamenti, al Collegio Amministrativo delle Waffen SS, alla caserma della Guardia Imperiale prussiana a Spandau e molte fabbriche di armi). Nel mese di novembre, altri due attacchi sulla città vennero effettuati tra la notte del 23-24 e tra quella del 26-27.

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