I lanzichenecchi

Gli svizzeri non furono naturalmente l’unico popolo a fornire professionisti della guerra ai sovrani. La monarchia francese, per esempio, arruolò irlandesi, scozzesi, albanesi, italiani, corsi, polacchi, greci, anche se comunque gli svizzeri diventarono la vera e propria spina dorsale del suo esercito per secoli; basti pensare che verso la metà del Cinquecento ce n’erano quasi 20.000. I più famosi concorrenti degli svizzeri furono i lanzichenecchi, soldati mercenari di fanteria provenienti dalla Germania del Sud. Furono istituiti da Massimiliano I nel 1487 sul modello dei mercenari svizzeri, di cui diventarono presto feroci antagonisti. Emulando i propri rivali contemporanei combattevano anch’essi in quadrati di fanti. Rimangono ancora oggi famosi per la loro efficienza militare e per la crudeltà esercitata nei confronti dei propri nemici, e caratterizzavano le proprie azioni attraverso un elevato tasso di violenza. La loro composizione sociale era decisamente più complessa di quella delle milizie svizzere, dato che comprendevano nelle loro file anche piccoli nobili senza patrimonio. La guerra, in quel preciso contesto storico, era diventata la più grande industria in Europa; profitti e saccheggi aiutavano la piccola nobiltà a rifarsi delle carenze del proprio reddito feudale, e ogni ufficiale che raccoglieva reclute per un governo diventava una sorta di imprenditore, un uomo d’affari.

I lanzichenecchi furono caratterizzati da un minore spirito comunitario e da una maggiore elasticità di fronte all’evoluzione della tecnica militare; in particolare impararono rapidamente ad utilizzare le avveniristiche armi da fuoco. La fanteria svizzera, infatti, nel prima quarto del Cinquecento, durante le guerre tra la monarchia francese e quella spagnola per la supremazia in Italia subì alcune importanti sconfitte proprio a causa dell’uso massiccio di armi da fuoco da parte del nemico.

Bisogna infine ricordare che l’uso dei mercenari ebbe una funzione importantissima nella repressione delle numerose rivolte popolari che caratterizzarono il periodo. Essi infatti non avrebbero potuto fraternizzare in alcun modo con i rivoltosi, sia perché stranieri, sia in quanto provenivano da regioni abbastanza isolate e politicamente prive di fermenti.

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