Il sistema rappresentativo in Inghilterra, per quanto riguarda gli assetti interni e la definizione delle forme istituzionali, si configurò nella dinamica dell’alternanza dei partiti alla direzione della cosa pubblica, mentre in Francia si definì la teoria della borghesia come partito di governo.
Gli ideali romantici delle libere nazioni e della fratellanza dei popoli continuarono a esercitare la loro forza espansiva: durante gli anni Trenta e Quaranta questi convincimenti si dilatarono largamente nella società europea (grazie anche al fondamentale contributo di G. Mazzini), ma la ragion di Stato contrastò queste spinte e la creazione degli Stati nazionali rimase limitata alla Grecia e al Belgio, almeno per il momento. La società e la cultura europee rivelarono, in questi decenni, la complessità della loro natura, animata da profondi contrasti: dal dibattito in materia di religione che contrappose al Cattolicesimo reazionario e tradizionalista il Cattolicesimo liberale; alle diverse interpretazioni dell’idea di nazione che rivelava precocemente le prime incrinature nazionaliste. Sarà soprattutto la diffusione delle teorie protosocialiste in embrione a rivelare alla borghesia vittoriosa quale sarebbe stato il suo antagonista storico nel corso del secolo… e per molto altro tempo ancora!