WWI: La Battaglia di Stalluponen

17 agosto 1914: la Battaglia di Stallupönen (Prima guerra mondiale)

Luogo: Stallupönen, Prussia (oggi Nesterov, Russia)

Lo Stato Maggiore Russo, come quello delle altre nazioni che sentivano avvicinarsi lo scontro su vasta scala, mise insieme due piani operativi per affrontare l’imminente guerra, molto diversi fra loro. La prima opzione (Piano G) partiva dal presupposto che la Germania avrebbe lanciato immediatamente un’offensiva su vasta scala contro la Russia, e prevedeva l’inaugurazione di una serie di azioni di contenimento dell’avanzata tedesca nei confini russi, cosa che avrebbe comportato una perdita di territorio in attesa del completamento della mobilitazione generale dell’esercito russo. Gli alti ufficiali dell’esercito russo presumevano dunque che il Paese potesse “facilmente” sostenere e superare una serie di sconfitte iniziali, soprattutto in considerazione delle enormi risorse umane a disposizione dello Zar. Una volta mobilitate queste forze, lo Stato Maggiore credeva che l’esercito russo avrebbe inevitabilmente ricacciato le forze tedesche all’interno dei propri confini; d’altro canto, Napoleone non era riuscito ad avere la meglio sulla vastità della Russia, quindi, si ipotizzava che alla Germania sarebbe toccato lo stesso fallimento.

L’altro piano operativo, il Piano 19 – noto anche come Piano A – risultava apparentemente meno drastico in termini di perdite umane. Fu la pressione degli alleati francesi sugli ufficiali dello Zar a indirizzare questi ultimi verso l’elaborazione di una strategia più offensiva di quella prevista dal Piano G. Ideato nel 1910 dal generale Danilov e modificato nel 1912, il Piano 19 ipotizzava, correttamente, che la Germania avrebbe aperto la guerra con un attacco in forze contro la Francia invece che contro la Russia. In questo caso, due armate russe sarebbero dovute avanzare in Prussia orientale e Slesia con lo scopo di mettere in difficoltà non solo la Germania, ma anche l’alleato austriaco (da cui la A della nomenclatura Piano A). La Russia, così, avrebbe non solo messo in difficoltà il nemico tedesco, ma sarebbe stata in grado di usufruire di una linea fortificata di difesa molto avanzata contro le eventuali forze d’invasione dei due imperi centrali.

Allo scoppio del conflitto, la scelta dello Stato Maggiore russo cadde proprio sul Piano 19, e l’avanzata russa in Prussia Orientale diventò operativa in pochi giorni, con l’amaro risultato, dal punto di vista dello Zar, che l’esercito russo subì una serie di battute d’arresto minori nella prima e seconda battaglia dei laghi Masuri, oltre alla vera disfatta subita a Tannenberg.

La zona dei Laghi Masuri costituì all’inizio della guerra mondiale un ostacolo separatore fra le due armate russe di P. Rennenkampf (1ª armata) e A. Samsonov (2ª armata), le quali, sotto il comando del generale Zilinskij, comandante della fronte nord-ovest, erano destinate a invadere la Prussia Orientale. Ciò indusse i Russi a invadere la Prussia Orientale con le due masse separate, la 1ª armata a nord, la 2ª a ovest dei laghi. La prima Armata di Rennenkampf, forte all’incirca di 200000 uomini, si trovava a essere affrontata inizialmente da meno di 14000 tedeschi, comandati dal generale tedesco Maximilian von Prittwitz. Per bloccare l’invasione von Prittwitz decise di affidare 12000 uomini al generale Hermann von François, che marciò su Stallupönen. I tedeschi raggrupparono tutte le unità disponibili e portarono il totale dell’armata di von François a 40000 uomini.

Le forze di Rennenkampf marciarono in Prussia orientale il 17 agosto del 1914. L’aggressivo Francois decise di prendere l’iniziativa andando ad attaccare frontalmente il nemico, e riuscì a respingere i russi verso quella che era la frontiera, catturando ben 3000 prigionieri e portando a 5000 circa le vittime russe dello scontro, mentre nelle file tedesche si contarono perdite poco superiori al migliaio. Prittwitz, che non aveva alcuna conoscenza preliminare dell’attacco non autorizzato di Francois, riteneva che la sua strategia potesse essere estremamente pericolosa, e temeva che le forze di Francois potessero plausibilmente essere circondate dalle forze numericamente superiori di Rennenkampf. Egli, quindi, ordinò a Francois di sospendere la sua offensiva.

Come il corpo di Francois si ritirò verso Gumbinnen, così l’esercito di Rennenkampf riprese la sua lenta marcia verso occidente, in Prussia orientale. Francois, nel frattempo esortò Prittwitz per lanciare un’offensiva contro Rennenkampf il più presto possibile; e Prittwitz, incoraggiato dal successo iniziale di Francois, fu d’accordo con il collega, e autorizzò un attacco molto più grande sulla Prima Armata russa tre giorni dopo, il 20 agosto, nei pressi di Gumbinnen.

Stallupönen, First World War.

Precedente La firma della Carta Atlantica Successivo Il raid alleato su Dieppe (Francia)