Il Direttorio

Torniamo ad occuparci di questioni strettamente storiche.
Dopo termidoro, rovesciata la dittatura di Robespierre, ristabilita la situazione militare con la decisiva sconfitta degli Austriaci a Fleurus (giugno 1794), furono superate le minacce interne proveniente da sinistra e da destra. Si manifestarono allora, con sempre maggiore chiarezza, gli interessi profondi della società francese: emerse così l’esigenza di creare uno Stato forte che rendesse possibile il consolidamento delle vittorie contro il feudalesimo senza far più ricorso alle forze popolari, la cui partecipazione al potere, nel ’93 e nel ’94, aveva imposto rischi e prezzi politici troppo alti. Uno Stato forte e moderno avrebbe realizzato il grande disegno borghese: continuare la guerra (intesa logicamente come guerra di espansione) e contemporaneamente chiudere definitivamente la Rivoluzione.

Già negli annni che seguono il ‘Terrore’ la cultura francese aveva elaborato la teoria di una Rivoluzione graduale e moderata che, isolando e condannando quella che già si comincia a considerare come la parentesi del giacobinismo, tendeva a saldare il costituzionalismo del 1789 con gli ideali dello Stato liberale che si affermeranno, dopo Napoleone, nell’età della Restaurazione e si svolgeranno lungo tutto il corso dell’Ottocento.

Abbiamo menzionato precedentemente la Costituzione dell’anno III, con la quale la borghesia rivoluzionaria aveva organizzato un sistema politico capace di battersi su due fronti: contro la destra monarchica e contro la democrazia giacobina. La Costituzione, restringendo l’elettorato secondo il censo, aveva affidato il governo ai notabili; la prassi politica degli anni del Direttorio (1795-1799) rivelò la tendenza ad accentuare il potere dell’esecutivo ed a ridurre l’autonomia del legislativo; emerse, comunque, anche la capacità di ritrovare un equilibrio al centro dopo una serie di colpi di Stato di sinistra e di destra.

“Liberalismo o larvato sistema dittatoriale?”, si è chiesto uno storico che ha, peraltro, indicato nella traiettoria inaugurata dal Direttorio le premesse del sistema consolare napoleonico. “Dai termidoriani, ai direttoriali, agli uomini del brumaio il regime dei notabili si consolidò: brumaio costituisce la tappa di un processo già iniziato, non una rottura come vorrebbe la leggenda napoleonica” (Soboul).

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