WWII: scatta l’Operazione Claymore

4 marzo 1941, Seconda guerra mondiale: scatta l’Operazione Claymore.

“Operazione Claymore” è il nome in codice di un’incursione compiuta il 4 marzo 1941 dai reparti di forze speciali britanniche, coadiuvati da un piccolo contingente di militari norvegesi, diretta contro alcuni impianti industriali (fabbriche, depositi, pescherecci e mercantili nemici) situati nelle isole Lofoten, un arcipelago della Norvegia che si estende a Nord-Est tra le contee di Nordland e Troms, al tempo occupato dai tedeschi.

L’operazione prese il via nell’ambito dei diversi eventi bellici che caratterizzarono l’Artico (parte del più vasto Teatro Scandinavo), durante la Seconda guerra mondiale. Qui il conflitto vide contrapporsi da una parte le forze della Germania e della Finlandia (quest’ultima almeno fino all’armistizio del 19 settembre 1944), e dall’altra le forze degli Alleati, e specialmente quelle di Regno Unito, Unione Sovietica, Norvegia e Stati Uniti d’America. Le operazioni militari in questa zona compresero attività terrestri, navali e aeree.

Particolarmente intensa fu l’attività aeronavale in questo teatro di guerra durante tutta la durata del conflitto, con la Royal Navy (Marina Militare Britannica) da una parte, supportata dalla Flotta del Nord sovietica, la United States Navy e la Royal Canadian Navy, e la Marina Militare Tedesca (Kriegsmarine) dall’altra, che, supportate dalle rispettive forze aeree, ingaggiarono una lotta all’ultimo sangue, specialmente nei pressi dell’Islanda e della Norvegia. Quest’ultima si rese suo malgrado protagonista di innumerevoli incursioni compiute dai gruppi navali e dalle forze aeree anglo-statunitensi contro le basi navali tedesche situate nel Nord.

Tutto ebbe inizio nel giugno del 1940, quando l’allora Primo ministro inglese Winston Churchill (Woodstock, 30 novembre 1874 – Londra, 24 gennaio 1965) ordinò la creazione di un commando in grado di intraprendere delle incursione dietro le linee nemiche (le quali si sarebbero rivelate fondamentali nelle operazioni di sabotaggio) per far perdere il maggior numero possibile di uomini al nemico. Fu così che venne formata la British Commandos, che comprendeva tra le sue fila delle unità di forze speciali inizialmente composte da volontari della British Army, poste sotto al comando di Louis Keppel Hamilton, un retro-ammiraglio britannico di provata esperienza.

La forza di Hamilton si riunì nella base di Scapa Flow, una baia situata nell’arcipelago delle isole Orcadi (Scozia), il 21 febbraio 1941, da dove poi salpò alla mezzanotte del 1º marzo seguente; dopo una sosta a Skálafjørður, nelle Fær Øer, per rifornirsi di carburante, il gruppo si diresse poi a Nord, evitando così che gli aerei e le navi pattuglia dei tedeschi li potessero individuare, prima di piegare a Est e puntare dritti sui propri obiettivi. Alle 04:00 del 4 marzo 1941 la forza alleata comparve al largo delle isole Lofoten.

Gli Alleati trovarono ben poca resistenza, e riuscirono a colpire tutti gli obiettivi prefissati. Fabbriche, depositi, pescherecci e mercantili nemici, furono incendiati o fatti esplodere. Vennero inoltre reclutati 314 volontari della zona, mentre 225 furono i prigionieri di guerra, tra cui una decina di norvegesi che collaboravano con i tedeschi.

Alle 13:00 l’operazione era già conclusa, con tutti i reparti di incursori che furono evacuati e reimbarcati sulle navi da trasporto. Il contingente rientrò poi a Scapa Flow senza altri problemi. L’Operazione Claymore fu un indubbio successo per gli Alleati.

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