WWII: la devastazione di Londra

29 Dicembre 1940, Seconda guerra mondiale: Londra brucia durante la Battaglia d’Inghilterra.

Gli attacchi aerei condotti dalla Luftwaffe furono ripetuti e massicci quel giorno, con migliaia di tonnellate di bombe incendiarie ad alto contenuto esplosivo che vennero lanciate su Londra, prima sugli obiettivi militari e industriali, poi indiscriminatamente sui quartieri cittadini. L’offensiva provocò all’incirca tremila vittime nella capitale inglese.

La popolazione cercò disperatamente riparo all’interno delle stazioni metropolitane mentre la capitale del Regno Unito bruciava letteralmente, con i vigili del fuoco che tentarono in tutti i modi di impedire che il fuoco inghiottisse i pochi caseggiati ancora integri. Quello fu forse il giorno più drammatico della Battaglia d’Inghilterra: ci fu difatti uno scontro all’ultimo sangue tra la Luftwaffe e la Royal Air Force, per guadagnare la superiorità aerea sul nemico.

Quel giorno, come detto, si contarono più o meno tremila morti, anche se nel corso dell’intera offensiva, iniziata a luglio e proseguita fino alla fine dell’anno, sotto le bombe tedesche persero la vita oltre 23mila civili inglesi, mentre più di 30mila rimasero gravemente feriti.

Hitler riteneva fondamentale l’ottenere un successo, entro questa straziante battaglia aerea, per garantire il buon esito dell’operazione Leone Marino, ossia l’invasione dell’Inghilterra. Ma l’orgogliosa resistenza della popolazione, le indubbie capacità dei soldati della RAF (“Mai nel campo degli umani conflitti, tanti dovettero così tanto a così pochi”, disse Winston Churchill riferendosi ai piloti britannici), così come anche le evidenti carenze del piano tedesco, diedero come risultato una sconfitta per la Germania. Se la RAF perse oltre mille caccia negli scontri, i velivoli distrutti in campo tedesco risultarono essere quasi il doppio.

L’esito della battaglia diede nuovo vigore alle forze opposte dell’Asse, e in molti considerarono quanto avvenne in Inghilterra un vero e proprio spartiacque, decisivo per le sorti della guerra stessa. Hitler fu difatti costretto a rinviare l’invasione dell’Isola permettendo agli Inglesi di riorganizzare le forze, stremate dopo l’imponente offensiva tedesca, e al Regno Unito di mantenere il proprio ruolo di avamposto strategico per le forze alleate.

“St. Paul’s Survives” è la celebre fotografia scattata da Herbert Mason la notte del 29 dicembre 1940, durante la Battaglia d’Inghilterra, che raffigura la cattedrale circondata dal fumo degli edifici circostanti in fiamme. L’immagine venne percepita come un messaggio positivo della resistenza del popolo londinese, e divenne nota in tutto il mondo. La cattedrale diventò un simbolo della ribellione degli abitanti di Londra e della loro determinazione nel proseguire la guerra contro la Germania.

Il fotografo britannico Herbert Mason osservava la Londra bombardata dal tetto del suo ufficio a Carmelite Street. Sulla sommità della Northcliffe House, Mason ebbe l’idea di fotografare la cattedrale di St. Paul’s avvolta dal fumo. Si trovò tuttavia in difficoltà, poiché il bagliore e i fumi emanati dagli edifici in fiamme nascondevano la sagoma della cattedrale; quest’ultima venne resa visibile solo grazie a un vento che spazzò via tutta la foschia.

Il fotografo britannico così commentò qualche anno più tardi:
“Through the smoke you could see the fires increasing and, as the evening wore on, an artificial wind sprang through the heat. It parted the clouds, the buildings in the foreground collapsed. And there revealed in all its majesty, was St Paul’s, a hauntingly beautiful picture which no artist could recapture”.

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