WWI: I Tedeschi catturano Namur

24 agosto 1914: le truppe tedesche catturano Namur, città del Belgio.

Con l’intensificarsi della crisi, nell’estate del 1914, sia il Piano XVII (piano strategico di operazioni militari adottato dallo Stato Maggiore francese nel 1913, da attuarsi in caso di una guerra con la Germania) che il Piano Schlieffen (piano strategico concepito dallo Stato Maggiore tedesco nel 1905 in previsione di una guerra su due fronti: a est contro la Russia e a ovest contro la Francia e la Gran Bretagna), cominciarono ad essere attuati.

Un enorme numero di uomini venne così mobilitato. Il 27 luglio 1914 il Belgio cercò di correre ai ripari richiamando i 33000 uomini della classe 1913, che erano andati in congedo il 10 luglio. Il 31 luglio venne proclamata la mobilitazione generale. Il 2 agosto i tedeschi occuparono il Lussemburgo, senza incontrare alcuna opposizione. Partì così l’ordine, indirizzato a tutti i posti di frontiera, di aprire il fuoco contro tutte le truppe nemiche che avessero provato ad attraversare il Belgio. Lo stesso giorno, l’ambasciatore tedesco a Bruxelles presentò al Ministero degli Esteri belga un ultimatum. Con il pretesto che la Francia stava per attaccare il Belgio, infatti, i tedeschi chiesero il libero passaggio attraverso il territorio belga. L’ultimatum venne respinto dal Governo belga all’unanimità.

Il 3 agosto i francesi iniziarono le ostilità contro la Germania. I tedeschi, subito dopo l’occupazione, trasferirono ancora più uomini in Lussemburgo. Fu solo in questo giorno che il quartier generale belga decise finalmente come schierare il proprio esercito. La 3a Divisione del generale Leman venne dislocata a Namur, la 1a Divisione lasciò Gent per Tienen, la 2a passò da Anversa a Leuven, la 5a da Mons a Perwez, e la 6a passò a Wavre. All’alba del 4 agosto vennero inviati gli ordini alle unità tedesche avanzate: dovevano eseguire il passo successivo del Piano Schlieffen, ossia la distruzione o la cattura di Namur. Unità tedesche attraversarono il confine con il Belgio, in sei punti diversi. Caduta Liegi, dopo una tenace resistenza che ritardò notevolmente l’avanzata tedesca, era giunto il turno di Namur.

La città di Namur era stata fortificata tra il 1888 e il 1892 sotto la direzione dell’ingegnere militare Brialmont, con la costruzione di un anello di fortificazioni che circondava per intero la città stessa. Si credeva, da parte belga, che i forti, accompagnati dal supporto attivo della fanteria, avrebbero protetto gli attraversamenti dei fiumi Sambre e Mosa dall’invasione tedesca. In maniera simile, a Liegi, i forti stavano a circa cinque chilometri dal centro della città, ed erano nove in totale. Questi erano collegati, come a Liegi, da trincee e filo spinato, anche se le condizioni di quest’ultimo non erano ottimali.

Il bombardamento iniziò il 21 agosto, ma fu subito interrotto dalla nebbia. Nel frattempo, la Prima Divisione della Riserva avanzò nell’area di Hemptinne e Meeffe, mentre la Terza si avvicinava ai villaggi di Marchovelette, Gelbressée e Wartet, così come la 22ª Divisione arrivò vicino a Thon, e la 38ª arrivò a Andenne. Il fuoco d’artiglieria fu diretto sul forte Cognelée già dal 22 agosto, mentre i difensori belgi effettuarono due contrattacchi costringendo la 3ª Divisione di Guardia a lottare aspramente vicino a Marchovelette, mossa che costrinse i tedeschi a dilazionare l’attacco fino al giorno dopo. Il bombardamento continuò, con i comandanti d’artiglieria sicuri degli effetti della propria azione che, nelle loro convinzioni, stava devastando i forti belgi, i quali però, secondo le ricognizioni aeree, non diminuivano di numero o efficacia.

A questo punto Gallwitz ordinò l’attacco del 23 agosto verso le postazioni nord e nord-est, sotto il comando del Tenente-generale von Plüskow, comandante dell’XI Corpo. L’attacco cominciò alle 9:30 circa, mentre giunse notizia che la 3ª Divisione di Guardia aveva catturato le difese est di forte Cognelée. Plüskow così ordinò al resto delle unità nel suo settore di attaccare. Alle 11:15 le difese di forte Marchovelette caddero, e anche il fuoco da forte Cognelée cessò. Con le fortezze di Cognelée e Marchovelette cadute, l’attacco al settore nord di Namur arrivò all’obiettivo alle 16:00.

La 14ª Divisione di Riserva attaccò verso forte Emines e Suarlée per deviare il fuoco belga dall’attacco principale, mentre la 22ª Divisione bersagliò forte Maizeret e Andoy fino al pomeriggio, quando, intorno alle 17:00, Gallwitz spedì un inviato al comandante della guarnigione di Namur per chiedere la resa della città e dei forti rimanenti, oppure la città e la cittadella sarebbero state inesorabilmente bombardate. Nessuna replica fu data fino al termine massimo, ma, per evitare una battaglia stradale durante la notte successiva al termine dell’ultimatum tedesco, cominciò solamente un bombardamento sulla cittadella e nella parte meridionale della città.

Gallwitz ordinò al resto della fanteria di avanzare verso Sambre e Mosa, che erano indifesi; le residue truppe belghe catturate nella città riportarono che la 4a Divisione belga si era ormai ritirata a sud quando l’attacco Tedesco aveva colpito più duramente la linea delle fortezze. Durante la notte le truppe Tedesche mantennero le loro posizioni, pronte per riprendere l’attacco la mattina seguente. I Tedeschi ripresero appunto l’offensiva il 24 agosto alle 5:00, e l’artiglieria pesante bombardò i forti Emines e Suarlée.

Forte Maizeret era già caduto il giorno prima davanti alla 22ª Divisione, e Gallwitz quindi ordinò alla 38ª di avanzare a sud-ovest di Namur, per attaccare forte Malonne e St. Héribert. La 3ª Divisione di Guardia doveva prendere il resto della città, mentre la 1ª Divisione della Riserva doveva proteggere l’artiglieria posizionata a nord della Mosa, per il bombardamento di forte Emines e Suarlée. La 3ª Divisione di Guardia prese il resto di Namur durante la mattina. Malonne fu presa con un rapido assalto mentre, durante la serata, la 38ª Divisione prese sia forte St. Héribert che forte Emines. I forti Dave e Suarlée vennero catturati il 25 agosto.

L’esercito belga perse 15000 unità, di cui 10000 erano appartenenti alla sola 4ª Divisione, che successivamente si unì più a sud alla Quinta Armata francese. La storiografia Ufficiale Tedesca registrò la cattura di 5700 prigionieri belgi e francesi, come anche la cattura di dodici pezzi d’artiglieria da campo. I tedeschi avevano perso 900 unità.

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