I vizi della classe operaia

Andiamo adesso ad analizzare le ragioni dell’alcolismo, del malcostume, del crimine che così fortemente si diffusero tra gli operai. Punto di riferimento in tal senso è il testo di Friedrich Engels (economista e filosofo tedesco, fondatore con Karl Marx del materialismo storico, del materialismo dialettico e del marxismo) – “La situazione della classe operaia in Inghilterra -.
Giunto nel 1841 a Manchester dalla Germania per perfezionare la sua cultura d’imprenditore industriale, il giovane Engels rimase invece sconvolto dalla condizione inverosimile in cui versavano gli operai inglesi; questo soggiorno, a cui seguì la lunga collaborazione e amicizia con Karl Marx, segnò una svolta decisiva nella sue esistenza e nel suo approccio alla realtà.

La classe operaia inglese gli appare marchiata da un lavoro forzato che abbrutisce, avvilita dalla miseria imperante, condizionata da una divisione del lavoro che, mortificando le umane capacità, la priva di qualsiasi gratifica. Un disagio palpabile. Queste drammatiche e miserevoli condizioni di vita sono all’origine di tutti i delitti contro la proprietà, come pure dell’alcolismo, della prostituzione, della delinquenza, fenomeni dilaganti tra gli operai dopo l’avvento dell’industrialismo. E, in effetti, come si può pretendere virtù da chi conduce una vita miserabile, da una classe costretta a sopportare tutti gli svantaggi dell’ordinamento sociale senza usufruire di vantaggio alcuno? Ma la borghesia inglese preferisce, a propria discolpa, attribuire questi mali alla pretesa debolezza morale, alla bestialità insita all’animo operaio, quasi si trattasse di vizi congeniti alla classe di appartenenza.

Questo un quadro generale degli argomenti trattati da Engels nel suo testo sopracitato; a seguire uno stralcio dello stesso:
“Accanto all’intemperanza nel consumo delle bevande alcoliche, l’intemperanza nei rapporti sessuali costituisce il vizio principale di molti operai inglesi. Anche questo deriva per ferrea conseguenza, per inderogabile necessità, dalla situazione di una classe che viene abbandonata a se stessa senza possedere i mezzi per fare un uso appropriato di questa libertà. La borghesia le ha lasciato soltanto questi due piaceri, mentre le ha imposto una quantità di fatiche e di sofferenze, e la conseguenza di tutto ciò è che gli operai, per avere almeno qualcosa dalla vita, hanno concentrato tutte le loro passioni su questi due piaceri, e si abbandonano ad essi oltre misura e nel modo più sfrenato. Quando si mettono gli uomini in una situazione che si addice soltanto a delle bestie, non rimane loro null’altro se non ribellarsi o sprofondare nell’animalità”.

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