L’articolazione dell’esercito

Continuiamo il discorso relativo alle innovazioni introdotte prima dalla Rivoluzione e, in un secondo momento, da Napoleone, all’interno dell’esercito francese.

La riforma dell’artiglieria reale (avviata sin dagli anni ’60) diede alla Francia rivoluzionaria l’artiglieria più efficiente e mobile del tempo, con la fanteria che poté esser sostenuta dai cannoni in tutte le fasi del combattimento, e questo aumentò notevolmente la forza d’urto dell’esercito francese. Il rifornimento sul campo di un così vasto numero di truppe (aumentato vertiginosamente dopo l’introduzione della coscrizione universale) venne reso possibile dalle requisizioni in loco ad opera dei militari. Drenare approvvigionamenti di ogni tipo dal paese che si occupa costituisce una larga parte della guerra, sostenne lo stesso Napoleone.

L’esercito venne articolato in divisioni e corpi d’armata permanenti, con la presenza di unità che combinavano elementi di fanteria – cavalleria – artiglieria – servizi. Le sub-unità si muovevano per strade separate, ognuna era responsabile della propria area, ed erano capaci di fornirsi aiuto reciproco qualora le contingenze lo avessero richiesto. L’esercito schierato sul campo copriva molto terreno, e questo permise alle sue parti componenti di potersi muovere più rapidamente, incrementando inoltre la propria flessibilità. L’espansione del proprio Stato Maggiore (organismo di vertice deputato alla definizione generale delle politiche dell’esercito) e la proliferazione di Stati Maggiori in subordine rese possibile il controllo di forze sempre più consistenti e lontane.

Queste innovazioni rivoluzionarono la prassi di generazione di militari europei. La coscrizione universale aveva reso l’esercito francese di gran lunga superiore rispetto a quelli degli altri paesi europei, ed il più facile da tenere in forze. Bisogna tuttavia rilevare che la guerra della Seconda coalizione (alleanza tra numerose potenze europee costituita per strappare alla Francia rivoluzionaria le sue conquiste sul continente e schiacciare la Rivoluzione restaurando l’antico regime) iniziò con una serie di sconfitte per i francesi, i quali riuscirono a trionfare solamente dopo una lotta assai dura. La loro condotta della guerra fu indubbiamente superiore al vecchio sistema radicato nella mentalità degli altri paesi europei, ma, anche con l’esperienza pregressa di una dozzina di campagne, si trattò di una superiorità notevole, ma mai assoluta.

Se Napoleone non avesse assunto il potere, la Rivoluzione e la trasformazione della guerra in atto avrebbero reso la Francia il più potente paese in Europa, ma un paese integrato all’interno di una comunità politica, invece di creare quello schiacciasassi in grado di sottometterla, dominarla, e quasi abolirla. Bonaparte comprese tutte le potenzialità della rivoluzione della guerra, scoprì come le sue componenti potevano essere attivate contemporaneamente, mise le risorse della Francia al servizio del nuovo sistema, dando a questo una superiorità assoluta.

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