Storia delle guerre anglo-boere

27 febbraio 1881 – La battaglia di Majuba Hill; 27 febbraio 1900 – La battaglia Paardeberg

La battaglia di Majuba Hill fu combattuta nella provincia sudafricana di KwaZulu-Natal (parte sud-orientale del Paese) il 27 febbraio 1881, tra le truppe dell’Impero britannico e i ribelli Boeri, nel corso della Prima guerra boera.

Fu questo l’atto conclusivo del primo dei due conflitti sudafricani, i quali vennero combattuti alla fine dell’Ottocento. I Boeri inflissero agli Inglesi una sconfitta netta non senza sorpresa, vista la palese superiorità di addestramento e di equipaggiamento di cui disponeva l’esercito britannico. In seguito a questa grave disfatta, il governo britannico fu costretto ad attivarsi per concedere ai Boeri delle condizioni territoriali vantaggiose: nella Convenzione di Pretoria, l’allora Primo Ministro inglese William Ewart Gladstone (Liverpool, 29 dicembre 1809 – Castello di Hawarden, 19 maggio 1898) accordò ai Boeri l’autogoverno sul Transvaal, provincia del Sudafrica, e sullo Stato Libero d’Orange (precursore storico dell’odierna provincia dello Stato Libero della Repubblica Sudafricana).

Le Guerre boere o Guerre anglo-boere si svolsero in Sudafrica, a cavallo fra il XIX e il XX secolo, e contrapposero l’Impero britannico ai coloni sudafricani di origine olandese, detti appunto Boeri.

La Prima guerra boera fu combattuta tra il 1880 e il 1881. Scoppiò a causa della politica espansionistica inaugurata da Sir Theophilus Shepstone, statista britannico del Sudafrica, che decise di annettere il Transvaal all’Impero Britannico, nel 1877. I Boeri non accettarono una tale imposizione, e nel 1880 decisero di dar vita a una ribellione. Questi, per ben confondersi cromaticamente con il campo di battaglia, indossarono abiti color kaki, e così non ebbero problemi ad avvistare da grande distanza il nemico, che invece indossava uniformi rosso brillante; pesanti furono le perdite subite nei ranghi degli avversari britannici.

Dopo che una parte delle forze militari britanniche, comandata da George Pomeroy-Collery (Rathangan, 1º novembre 1835 – Majuba Hill, 27 febbraio 1881), venne gravemente sconfitta nella Battaglia di Majuba Hill, il governo britannico, guidato da Gladstone, concesse ai Boeri l’autogoverno nel Transvaal, comunque sempre sotto una formale supervisione britannica.

Quasi come fosse uno scherzo del destino, sempre il 27 febbraio, anche se questa volta del 1900 (mentre la battaglia di Majuba Hill venne combattuta nel 1881), terminò la battaglia di Paardeberg, un momento decisivo della Seconda guerra boera. Questo fu un conflitto militare combattuto tra l’11 ottobre 1899 e il 31 maggio 1902 dall’Impero britannico contro appunto le due Repubbliche Boere che avevano ottenuto l’indipendenza durante la Prima guerra boera, ovvero la Repubblica del Transvaal e lo Stato Libero d’Orange.

La guerra, originata soprattutto dalle mire imperialistiche ed economiche (nel 1885 era stata rilevata la presenza di quantità ingenti di oro nel Transvaal) britanniche, era stata voluta dagli Inglesi anche per contrastare il tentativo della Repubblica del Transvaal di legarsi all’Africa Tedesca del Sud-Ovest, una possibilità che i britannici, che temevano uno scontro imminente con l’Impero tedesco, decisero di dover contrastare a ogni costo.

La battaglia di Paardeberg fu combattuta tra il 18 e il 27 febbraio 1900 e segnò un momento decisivo del conflitto, in quanto il corpo di spedizione britannico, che aveva dato vita l’11 febbraio 1900 a una grande offensiva finalizzata alla conquista dello Stato Libero d’Orange, riuscì a bloccare sulle rive del fiume Modder i Boeri guidati dal generale Piet Cronje (Colesberg, 4 ottobre 1836 – Potchefstroom, 4 febbraio 1911), militare sudafricano.

Dopo un attacco frontale ordinato dal generale britannico Horatio Kitchener (Ballylongford, 24 giugno 1850 – mare delle Isole Orcadi, 5 giugno 1916), respinto dai Boeri, il feldmaresciallo Frederick Roberts (Cawnpore, 30 settembre 1832 – Saint-Omer, 14 novembre 1914), comandante in capo britannico, giunse sul campo di battaglia e iniziò un massiccio bombardamento d’artiglieria delle forze nemiche accerchiate, costringendole infine alla resa il 27 febbraio 1900.

La battaglia di Paardeberg fu la più importante vittoria britannica della Seconda guerra boera, in quanto permise al feldmaresciallo Roberts di proseguire con successo l’avanzata verso le capitali boere Bloemfontein e Pretoria; depresse inoltre il morale dei Boeri, e ristabilì la fiducia tra le file dell’esercito britannico.

“Il generale Cronje e tutte le sue forze hanno capitolato senza condizioni questo mattino; egli è ora prigioniero nel mio campo… spero che il governo di Sua Maestà considererà con piena soddisfazione questo evento, accaduto proprio il giorno dell’anniversario di Majuba”.
(Telegramma del feldmaresciallo Roberts al ministro della Guerra Lansdowne per annunciare la vittoria di Paardeberg).

La notizia della resa di Paardeberg e della cattura del generale sudafricano Cronje, comandante famoso e rispettato, suscitò grande impressione tra la popolazione e tra i capi delle due Repubbliche Boere. Furono sollevate aspre critiche contro l’operato del generale, che dopo la guerra venne emarginato e isolato. Gli venne soprattutto rimproverata la sua decisione di arrendersi proprio il 27 febbraio, anniversario della vittoria di Majuba, considerato festa nazionale per il Transvaal.

Gli ultimi Boeri si arresero nel maggio del 1902. La guerra finì con il trattato di Vereeniging, stipulato il 31 maggio 1902 tra la Colonia del Capo da una parte, e Repubblica del Transvaal e Stato Libero dell’Orange dall’altra. Morirono all’incirca 22mila soldati britannici e 25mila civili Boeri. Il trattato pose fine all’esistenza del Transvaal e dello Stato Libero dell’Orange come Repubbliche Boere, rendendole parte dell’Impero Britannico. Ai Boeri furono concessi tre milioni di sterline come risarcimento, e venne loro promesso l’autogoverno (l’Unione del Sud Africa). Le Repubbliche vennero così annesse alla colonia del Sudafrica, e i Boeri si sparpagliarono in tutto il Paese, oltre che nelle confinanti Namibia e Rhodesia e in Mozambico.

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