Il sogno svanito della Grande Colombia

Nel corso del Settecento i movimenti di rivolta dei coloni, soprattutto Creoli, nei confronti della madrepatria erano stati appoggiati e finanziati dagli Inglesi, i quali avevano l’intenzione, attraverso questi strumenti, di incrinare il monopolio spagnolo dei traffici, specie quello dei metalli preziosi. Quando Napoleone rovesciò la monarchia borbonica e s’impadronì della Spagna, si determinò nelle colonie d’America un vero e proprio vuoto di potere, subito colmato dalle iniziative degli stessi coloni che costituirono prontamente giunte di governo rifiutando l’obbedienza all’usurpatore.

Capi popolo prestigiosi, quali Simón Bolìvar in Venezuela, José de San Martìn in Argentina, Bernardo O’Higgins in Cile, costituirono corpi di volontari decisi a battersi per ottenere l’indipendenza a ogni costo. Quando Ferdinando VII, tornato sul trono di Spagna dopo la cacciata dei Francesi, si propose di restaurare nelle colonie d’oltre Atlantico la propria autorità, la guerra divampò in quasi tutta l’America latina.

Primi a proclamare l’indipendenza furono i coloni dell’Argentina, nel 1816, poi quelli del Cile nel 1818, mentre Bolìvar promosse l’insurrezione nelle regioni settentrionali del territorio, che approdò nel 1819 alla costituzione della repubblica indipendente della Grande Colombia, comprendente l’attuale Venezuela, la Colombia, l’Ecuador. Questo tentativo, teso a voler far trionfare sui contrastanti interessi locali il principio unitario, nella testa ambiziosa di S. Bolìvar avrebbe dovuto approdare alla formazione di una vasta confederazione latino-americana indipendente.

Simón Bolìvar, generale, patriota e rivoluzionario venezuelano, fu insignito del titolo onorifico di “Libertador” (Liberatore) in ragione del suo decisivo contributo al raggiungimento dell’indipendenza di Bolivia, Colombia, Ecuador, Panama, Perù e Venezuela. Fu presidente delle repubbliche di Colombia, Venezuela, Bolivia e Perù. Ancora oggi viene considerato come uno dei personaggi più rappresentativi della storia dell’America Latina. Bolivar fu considerato per le sue azioni e le sue idee come “El hombre de America” (“L’uomo d’America”), e una delle più importanti figure della storia politica e culturale dei paesi latinoamericani, nella maggior parte dei quali viene considerato ancora oggi un eroe. Ha ricevuto riconoscimenti in varie parti del mondo per la sua attività. Inoltre, le sue idee e gli ideali politico-sociali hanno portato alla nascita di una corrente chiamata ‘bolivarismo’.

La Grande Colombia fu uno stato sudamericano esistito tra il 1819 e il 1831 e comprendente gli attuali territori di Colombia, Venezuela, Ecuador e Panama. La Grande Colombia, voluta proprio da Simón Bolívar, fu proclamata dal Congresso di Angostura il 17 dicembre 1819 e dotata formalmente di una costituzione dal Congresso di Cúcuta il 30 agosto 1821. Bolívar sognava di unire l’intero Sudamerica ispanico ma, nonostante la nascita di una prima grande repubblica, al termine della guerra di liberazione l’obiettivo era sostanzialmente fallito. Sconfitto il nemico comune, in seno al grande territorio colombiano affiorarono tensioni e sentimenti federalisti, al punto che Bolìvar rassegnò le dimissioni da presidente della Grande Colombia il 4 maggio 1830. La grande federazione, a seguito degli eventi, fu sciolta anche formalmente l’anno seguente. Il sogno del Libertador era definitivamente svanito. Dallo scioglimento nacquero ufficialmente i tre stati di Ecuador, Venezuela e Nuova Granada.

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