Simboli e miti della Rivoluzione

Vediamo ora di capire l’importanza che ebbero i simboli e i miti nell’evolversi dei motivi rivoluzionari.

Il crollo dell’ancien régime fu accompagnato dalla fioritura di una vasta simbologia rivoluzionaria, testimoniata dalla diffusione di emblemi quali la coccarda tricolore e la nuova bandiera, dove al colore bianco della monarchia erano stati aggiunti quello blu e rosso della città di Parigi, o il cappello frigio simbolo della libertà, in onore della quale furono piantati alberi in tutte le città e villaggi del Paese. La moltiplicazione dei giornali politici (passati nel volgere di pochi anni da 14 a 1400) e la popolarità di canzoni quali La Marsigliese o La Carmagnola contribuirono notevolmente a diffondere i valori e gli ideali della Rivoluzione e a mobilitare attorno a essa i cittadini contro i pericoli interni ed esterni che minacciavano la patria.

Con la nascita della Repubblica e l’ascesa del movimento giacobino alla guida del Paese, la campagna di mobilitazione delle masse crebbe notevolmente di intensità, supportata da un regime che intendeva operare una definitiva rottura con il passato. In tale ottica vanno interpretati l’abolizione del calendario gregoriano e l’adozione del nuovo calendario rivoluzionario composto da dodici mesi di 30 giorni, con l’aggiunta di cinque o sei giorni complementari (detti “sanculottidi”). Su tutti i documenti ufficiali gli anni furono calcolati a partire dalla nascita della Repubblica (22 settembre 1792) per ricordare e dar conto dell’inizio di una nuova era. Il governo giacobino decise inoltre l’introduzione di festività civiche, intese a commemorare avvenimenti come la presa della Bastiglia, la fine della monarchia, la decapitazione del re e la caduta dei girondini, mentre i martiri per la libertà (tra cui spiccava la figura di Marat) divennero oggetto di una vera e propria venerazione.

Nel quadro di una vasta campagna per la scristianizzazione della società, rilanciata dall’introduzione del nuovo calendario, si moltiplicarono le persecuzioni contro i preti refrattari e numerose chiese (tra cui la cattedrale di Notre Dame) furono consacrate al culto della Dea Ragione, guida spirituale nella lotta dell’uomo contro superstizioni e pregiudizi.

Come per ogni avvenimento storico degno di nota i simboli assumono un’importanza assolutamente considerevole, di cui bisogna dar conto per tentare di comprendere al meglio l’evento cui ci si sta riferendo…

Precedente La "Congiura degli Uguali" Successivo Burke, un difensore della tradizione