Sanculotti e contadini

Ma chi erano realmente questi Sanculotti, che tanta importanza ebbero all’interno delle vicende che contraddistinsero la Rivoluzione francese? A. Soboul (storico francese, tra i maggiori esperti della Rivoluzione) si preoccupò di analizzare al meglio questo gruppo sociale, ricostruendone il profilo essenziale.
Sostanzialmente erano artigiani e bottegai, nonché operai e salariati. Non una classe sociale dunque, ma più che altro una sorta di coalizione di forze eterogenee che si trovarono unite, nella lotta rivoluzionaria, ai gruppi della media ed alta borghesia. Si comprendono facilmente, perciò, le contraddizioni e i conflitti di interesse sorti tra chi disponeva solo del proprio salario e chi per contro possedeva i mezzi di produzione. Letteralmente, i Sanculotti erano coloro che non portano le culottes, i tipici pantaloni sotto il ginocchio regolarmente indossati dalla nobiltà e dall’alta borghesia durante l’Ancien Régime. Il nome indica, durante la Rivoluzione francese, i “patrioti”, cioè i più radicali tra i partigiani della rivoluzione a partire dal 1791, soprattutto a Parigi.

Il diverso abbigliamento adottato dai “patrioti” – soprattutto piccoli commercianti, impiegati, artigiani e operai – costituiva la precisa volontà di distinguersi dalle classi agiate, sottolineando i differenti obiettivi politici che li distanziavano tanto dai contro-rivoluzionari quanto dai più moderati sostenitori della Rivoluzione.
Analoga divisione si riscontra nel mondo contadino. La riforma agraria attuata dalle assemblee della Rivoluzione non aveva avvantaggiato allo stesso modo i lavoratori della terra. Da una parte erano i contadini che avevano acquistato i beni del clero e degli emigrati, dall’altra i contadini poveri, che non avevano potuto accedere al possesso delle terre. Questi ultimi, tuttavia, conservarono per lo più i diritti collettivi delle comunità rurali (libero pascolo, spigolatura, diritti d’uso sui boschi e sulle terre comunali), giacché le assemblee rivoluzionarie non osarono distruggere le comunità rurali a vantaggio della proprietà borghese e del nascente capitalismo agrario, come invece era avvenuto in Inghilterra già nei secoli precedenti con le enclosures.

La sanculotteria non costituiva dunque una classe, né il movimento popolare un partito di classe. Questi formarono una coalizione che spiegò una forze irresistibile contro l’aristocrazia ma, all’interno di questa, si sviluppò un conflitto tra coloro (artigiani e bottegai) che vivevano del profitto ricavato dalla proprietà dei mezzi di produzione, e coloro che invece disponevano solo di un salario. Le necessità della lotta rivoluzionaria avevano saldato l’unità della sanculotteria e respinto in secondo piano i contrasti d’interesse che mettevano l’un contro l’altro i vari gruppi componenti; ma quei contrasti non erano per questo eliminati.

Eterogenei per estrazione sociale, dunque, ai Sanculotti mancava una vera e propria coscienza di classe.

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