Nuove tecniche di fortificazioni

Malgrado tutti i limiti mostrati dai prototipi dei primi cannoni, il loro effetto si rivelò comunque in tutta la sua importanza da diversi punti di vista. Si ebbero mutamenti, innanzitutto, nella tecnica di costruzione delle fortificazioni: le alte mura dei castelli medievali si rivelarono, difatti, estremamente vulnerabili al tiro delle artiglierie. La dimostrazione più sconvolgente della capacità distruttiva di queste armi si ebbe nell’assedio di Costantinopoli del 1453 (quando i Turchi Ottomani, guidati dal sultano Maometto II, conquistarono la città il 29 maggio, dopo circa due mesi di combattimenti, provocando la caduta dell’Impero Romano d’Oriente).
Furono così messe a punto delle nuove tipologie di fortificazioni, decisamente più costose, munite di mura basse e spesse, rafforzate da terrapieni (accumuli di terreno realizzati artificialmente), fossati e bastioni, disposte in modo da deviare il tiro delle artiglierie e da permettere alle batterie di cannoni di sparare a loro volta sugli assedianti, secondo angoli di tiro studiati con estrema precisione. I lunghi assedi divennero, quindi, per più di un secolo, l’occupazione fondamentale degli eserciti, sostituendosi alle grandi battaglie campali che avevano caratterizzato i primi venticinque anni del Cinquecento.

Un altro settore in cui il cannone ebbe un ruolo decisivo fu la guerra navale. Il cannone e il veliero oceanico costituirono un’arma che diede agli europei la possibilità di imporre il proprio dominio al di fuori del proprio continente. Se il duello con i turchi lungo la frontiera dei Balcani vide i cristiani subire spesso l’iniziativa del nemico (Vienna, ad esempio, fu assediata nel 1529 e nel 1683), sui mari invece gli europei non trovarono ostacoli. La precoce adozione del cannone come arma navale fu facilitata dal fatto che sull’acqua il problema della mobilità non si poneva: sui velieri i cannoni erano in postazione fissa. Inoltre l’uso del cannone si diffuse contemporaneamente a una serie di mutamenti dell’arte marinara (timone a poppa, bussola, carte nautiche, miglioramento della navigazione a vela ecc.) che permise agli europei di affrontare gli oceani. La vecchia tecnica di guerra navale basata sullo speronamento e sull’abbordaggio, praticata dalle galere spinte a remi nel Mediterraneo, venne progressivamente sostituita dal duello di artiglierie a distanza, accompagnato da scariche di fucileria.

Precedente Il commercio delle armi Successivo Archibugi e moschetti