Se l’atteggiamento degli Stati Uniti, ribadito proprio dal messaggio del presidente Monroe, conteneva un monito all’Inghilterra, era ben più esplicito e determinato nei confronti delle potenze della Santa Alleanza, che aveva minacciato un intervento diretto nelle terre d’America a sostegno del governo di Madrid. Così, il celebre messaggio che Monroe pronunciò il 2 dicembre al Congresso fu un gesto di solidarietà verso le repubbliche sudamericane, ma fu anche un atto di difesa degli interessi degli Stati Uniti e una mossa politica diretta a consolidarne il prestigio nell’emisfero occidentale a spese dell’Europa e della Gran Bretagna.
Il governo di Washington prese dunque risolutamente posizione in favore dei ribelli, in contrapposizione al principio interventista che caratterizzava la volontà d’azione proclamata dalle potenze della Santa Alleanza. Come gli Stati Uniti, almeno fino ad allora, si erano sempre astenuti dall’intervenire negli affari interni di un qualsiasi Stato europeo, così essi non avrebbero consentito qualsiasi ingerenza straniera nel continente americano. Qualsiasi intervento compiuto da una potenza europea contro i governi latino-americani stabilmente costituiti sarebbe stato considerato una manifestazione ostile nei confronti degli Stati Uniti. Questo principio, preconizzato da George Washington, resterà a fondamento della politica americana fino alla Prima guerra mondiale.