Mazzini: la centralità della moltitudine

La democrazia e il concetto di “moltitudine” in Mazzini.

A differenza dei settari del primo Ottocento, Giuseppe Mazzini rivolse il suo appello a tutto il popolo, alla moltitudine, senza distinzione alcuna. “Non condannate all’inerzia le moltitudini frementi: non v’illudete ad oprare per esse: non fidate ad una classe sola la grand’opera d’una rigenerazione nazionale”. L’appello del patriota italiano, tuttavia, pur non escludendo la prospettiva d’un ulteriore impegno volto a garantire il miglioramento delle condizioni materiali di vita delle moltitudini, rimaneva limitato al solo piano politico. Buonarroti, invece, si rivolgeva a una minoranza “virtuosa”, la quale avrebbe avuto il compito di guidare le masse per instaurare il sistema della reale eguaglianza: un progetto di società democratica fondata sul “comunismo agrario”.

Anche quando accennava alle possibili future riforme sociali, le proposte di Mazzini continuavano a essere vaghe e generiche: “non leggi agrarie”, si legge nel suo programma, “non usurpazioni di proprietà”. Questa indeterminatezza delle prospettive sociali, unita al rigore, o meglio all’astrattezza della predicazione religiosa di Mazzini, tenne lontane le moltitudini da un movimento che restò limitato nel ristretto ambito dei ceti cittadini, degli intellettuali, della piccola e media borghesia.

Una delle accuse che Mazzini rivolse con maggiore insistenza ai dirigenti delle passate rivoluzioni è quella di non aver saputo far leva in maniera adeguata sugli interessi del popolo. Per Mazzini “era necessario avere il popolo, suscitare le moltitudini… bisognava convincerlo che i moti si tentavano per esso, pel suo meglio, per la sua prosperità materiale, perché i popoli ineducati non si muovono per nudi vocaboli, ma per una realtà”. Queste le sue parole (siamo nel 1832): “In rivoluzione arrestarsi prima d’aver toccato lo scopo è colpa gravissima. Proclamate l’intento sociale della rivoluzione, enunciatelo al popolo: chiamate le moltitudini all’opera: l’onnipotenza sta nelle moltitudini: convincetele che voi non operate se non a migliorare il loro destino: scrivete sulle vostre bandiere: eguaglianza e libertà da un lato, e dall’altro: Dio è con voi”.

Precedente Mazzini e gli Stati Uniti d'Europa Successivo La 'questione sociale' in Giuseppe Mazzini