L’ultimo viaggio dell’ammiraglio Nelson

9 Gennaio 1806, l’ultimo viaggio dell’ammiraglio Horatio Nelson: migliaia di londinesi affollano le strade per rendere omaggio all’eroe della Battaglia di Trafalgar.

Il funerale di lord Horatio Nelson, indiscusso protagonista dello scontro di Trafalgar (celebre battaglia navale combattuta durante la guerra della terza coalizione, parte delle guerre napoleoniche) contro le forze napoleoniche, fu uno dei più maestosi eventi pubblici che la città di Londra abbia mai visto. Per tre giorni, infatti, a partire dal 5 gennaio, la sua bara rimase nella Painted Hall di Greenwich per fare in modo che migliaia di persone potessero rendere il loro omaggio.

L’otto gennaio, poi, una chiatta reale da cerimonia, decorata con drappi di velluto nero e scortata solennemente da altre chiatte della Città di Londra, trasportò la bara sul Tamigi, fino a Whitehall. Lì fu portata all’Admiralty House, residenza ufficiale del Primo Lord dell’Ammiragliato, dove rimase per una notte, vegliata dal cappellano di Nelson, Alexander Scott.

La processione funebre del 9 gennaio, come detto in precedenza, fu vissuta con estremo coinvolgimento emotivo dalla capitale inglese. Decine di migliaia di londinesi, provati emotivamente, affollarono le strade: alcuni sedettero su dei palchi montati appositamente per l’occasione, mentre altri avevano comprato i biglietti per garantirsi una vista migliore. Il corteo, composto dall’equipaggio della nave ammiraglia Victory, dagli ufficiali colleghi di Nelson, da ex marinai in pensione e da migliaia di soldati, era così lungo e folto che, quando le prime persone che lo componevano raggiunsero la cattedrale di St Paul’s, il carro funebre era ancora a Whitehall.

Il funerale iniziò con il buio della sera. Nella penombra della cattedrale numerose lampade scintillavano sulla cupola, dalla quale pendevano due enormi bandiere sottratte ai nemici, una francese e una spagnola. Il nipote di Nelson scrisse che si trattava della “vista più impressionante che avessi mai contemplato”. Alla fine della cerimonia funebre, mentre la bara di Nelson veniva depositata nella cripta, un araldo lesse, con ricercata calma flemmatica, i titoli dell’illustre defunto, concludendo con le seguenti parole: “L’eroe che, nell’ora della vittoria, cadde coperto di gloria imperitura”.

Dopodiché, gli ufficiali di Nelson spezzarono i loro bastoni, per poi gettarli nella tomba. I suoi marinai, invece, non rispettarono il copione che era stato appositamente predisposto per l’occasione. Invece di piegare la bandiera della Victory la strapparono in due e poi la divisero tra loro, come reliquia del più grande eroe navale britannico da conservare gelosamente.

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