L’industrializzazione in Europa

Lo studio del processo di industrializzazione inglese, posto a paragone con quello degli altri paesi europei, suggerisce alcune osservazioni. Tom Kemp, che è stato un eminente storico e studioso dell’economia, come anche della teoria politica, nel suo celebre testo “L’industrializzazione nel XIX secolo in Europa”, sostiene innanzi tutto che le trasformazioni dell’economia inglese hanno potuto affermarsi solo come parte integrante di un processo mondiale, ma al tempo stesso osserva che l’industrializzazione, e con essa la conseguente apertura d’un mercato mondiale innovativo, ha provocato nei singoli paesi reazioni diverse a seconda del livello di sviluppo di ciascuna società nazionale. In alcuni casi specifici (nelle zone abitate dagli Europei) ha suscitato energie di rinnovamento, mentre in altri, al contrario (nelle aree ad economia primitiva), ha esercitato un’influenza che potremmo definire perturbatrice. Ha avuto così inizio, secondo l’autore, il dramma della moderna storia mondiale, la divisione del globo in aree dominanti ed in regioni sottosviluppate destinate al più spietato sfruttamento.

I paesi europei, in ritardo evidente rispetto all’Inghilterra, ridussero però in breve tempo lo svantaggio iniziale: il fatto che l’industrializzazione inglese non si sia riprodotta negli altri paesi europei e che questi non siano passati attraverso tutte le fasi del modello inglese ma che, anzi, ne abbiano addirittura saltate alcune, è stato il loro principale vantaggio, la condizione che ad alcuni ha permesso di raggiungere e, a volte, di superare l’avversario dal punto di vista dello sviluppo nazionale.

Pur nella diversità dei percorsi delle nazioni d’Europa verso l’industrializzazione, occorre riconoscervi, conclude l’autore, delle caratteristiche comuni: l’esistenza di preesistenti condizioni ambientali e socio-culturali, nonché delle necessarie risorse naturali. Quanto più nei singoli paesi esistevano leggi, costumi, istituzioni sociali capaci di prefigurare quelli di una moderna società industriale, tanto più agevole era il cammino che conduceva ad essa. In questo la società europea era senz’altro favorita rispetto al resto del mondo.

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