The Speenhamland system

Ne “La grande trasformazione”, opera del 1944 che intreccia nella prospettiva della storia i risultati dell’indagine economica, sociologica e antropologica, Karl Polanyi – sociologo, filosofo, economista e antropologo ungherese – analizza nitidamente la crisi delle istituzioni liberali e la ‘grande trasformazione’ che esse subirono da prime protagoniste dagli anni ’30 del XX secolo: egli identifica le origini di questa crisi nel funzionamento del mercato, un sistema fondato sull’ipotesi dell’autoregolamentazione dei processi produttivi e distributivi. Dalla critica dell’economia di mercato Polanyi giunge progressivamente ad una critica severa del liberismo e del liberalismo, e quindi dei sistemi in cui l’economia è sottratta al controllo sociale. Per lo storico, infatti, l’economia di mercato, lungi dal rappresentare un esito naturale dell’attività degli uomini, costituisce una vera e propria minaccia alle componenti umane e naturali del tessuto sociale.

Nella ricostruzione di questo processo Polanyi ripercorre i primi passi della creazione del mercato del lavoro ed esamina il caso della Spennhamland Law, la ‘Legge dei sussidi’ del 1795, nelle cui vicende si può facilmente cogliere la contrapposizione tra le forze che tendono a riproporre gli antichi equilibri sociali e le spinte delle nuove forme economiche.

“The Speenhamland system was a form of outdoor relief intended to mitigate rural poverty in England at the end of the 18th century and during the early 19th century. The law was an amendment to the Elizabethan Poor Law. It was created as an indirect result of Britain’s involvements in the French Revolutionary and Napoleonic Wars (1793–1815).[1] The system was named after a 1795 meeting at the Pelican Inn in Speenhamland, Berkshire, where a number of local magistrates devised the system as a means to alleviate the distress caused by high grain prices.[2] The increase in the price of grain may have occurred as a result of a poor harvest in the years 1795–96, though at the time this was subject to great debate. Many blamed middlemen and hoarders as the ultimate architects of the shortage”. (fonte: Wiki)

La Speenhamland Law, nell’ottica paternalistica che di frequente ha caratterizzato le scelte del governo inglese, avrebbe teoricamente dovuto proteggere le categorie sociali indigenti integrando i salari operai fino al minimo che garantisse una serena sussistenza. Ma il diritto a una vita dignitosa sembrava non essere compatibile con le brutali, quasi disumane esigenze proprie dell’economia capitalistica nelle sue fasi più arcaiche. A conclusione di una lunga storia di tentativi e di delusioni, la Speenhamland Law sarà abolita nel 1834.

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