La propaganda sul Fronte Orientale

La propaganda ideologica

La guerra contro l’Unione Sovietica fu presentata dai vertici del Terzo Reich come una Weltanschauungskrieg, ovvero una guerra ideologica. Il ruolo giocato dall’indottrinamento politico e dalla propaganda fra i combattenti durante la guerra che ebbe luogo sul Fronte Orientale rivestì un ruolo centrale. Il nazismo fu una delle prime organizzazioni politiche a cogliere l’immensa potenzialità della radio come mezzo per la propaganda. L’esercito si adeguò rapidamente e fece importanti sforzi per dotare le truppe di apparecchi radio riceventi. La radio, in quel contesto, fu un popolare mezzo di intrattenimento, rivestendo così logicamente un importante ruolo nell’indottrinamento dei soldati. Sembra fossero state inviate oltre 20mila radio alle truppe stanziate sul fronte, in seguito a donazioni o perché sottratte ai precedenti proprietari, il più delle volte ebrei.

Quando le unità penetrarono sempre più in profondità nel territorio sovietico, i soldati poterono sfruttare un radio-van, dotato di un ricevitore particolarmente potente. Anche alla Großdeutschland (Reggimento di Fanteria), al momento della sua organizzazione nella primavera del 1942, vennero assegnate parecchie radio, e la 18esima Divisione Corazzata riferiva che al momento dell’invasione disponeva di 134 apparecchi riceventi e che tutti i suoi uomini potevano ascoltare i notiziari.

Numerosi rapporti nei documenti delle divisioni testimoniano poi la grande popolarità rivestita dal cinema fra le truppe. Ciò venne immediatamente compreso anche dai comandi delle unità, che lo sfruttarono sia come mezzo di intrattenimento e di relax, sia come ulteriore strumento di propaganda ideologica, diretta e indiretta. Dopo il ritorno dalla campagna polacca, i reparti della 12esima Divisione di Fanteria cominciarono a frequentare regolarmente i cinematografi, sia quelli presenti nelle caserme, sia quelli pubblici. Durante l’occupazione della Francia e dell’Olanda i soldati vennero seguiti addirittura da un film-van, il quale rese possibile ad ogni compagnia di poter vedere almeno un film alla settimana. Persino in Unione Sovietica, film-van dello stesso tipo cominciarono a circolare tra i reparti. Nell’aprile 1943, per esempio, circa 7mila uomini ebbero modo di assistere alla proiezione di 28 film, e il comando di divisione rilevò che si trattava dell’attività più popolare fra i soldati quando si trovavano fuori servizio.

Dal punto di vista dell’intensità e del volume dell’intrattenimento e della propaganda radiofonica e cinematografica, dunque, persino al fronte, compatibilmente con le circostanze contingenti, le truppe furono provviste con larghezza. Tuttavia, giornali, notiziari militari e volantini di vario tipo costituivano i mezzi più diretti di indottrinamento delle truppe, rappresentando il più delle volte l’unica fonte di informazione per i soldati al fronte, e rivestendo così un ruolo centrale nella propaganda ideologica. L’impatto della realtà orientata e costruita per fini specifici può difficilmente essere sottovalutata. I comandi delle divisioni erano ben consapevoli del valore di questa propaganda dal punto di vista dell’indottrinamento, così come della grande richiesta di notizie da parte delle truppe. Per questo motivo, i diversi corpi operarono in modo coordinato per fornire alle proprie unità una grande quantità di materiale a stampa.

Assieme a quotidiani e bollettini le truppe al fronte ricevettero una grande quantità di volantini e opuscoli, il cui scopo principale era quello di rafforzare le convinzioni degli uomini sulla necessità storica, geografica, culturale e ideologica della guerra, nonché sull’inevitabile vittoria finale della causa tedesca sotto la guida di Adolf Hitler, ripetutamente descritto come il più grande leader di tutti i tempi. Da non sottovalutare la propaganda e l’indottrinamento condotti a livello personale, nei contatti faccia a faccia. Frequenti erano i discorsi politici tenuti da funzionari di partito e accademici, sempre chiaramente orientati dal punto di vista ideologico.

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