La nobiltà prima della Rivoluzione

Questione interessante viene approfondita da Ch.-A de Tocqueville nel suo saggio ‘Stato sociale e politico della Francia prima e dopo il 1789’ (scritto nel 1836 per una rivista inglese), relativa nello specifico alla descrizione delle condizioni della nobiltà alla vigilia della Rivoluzione.

Gli aristocratici, alla fine del XVIII secolo, non erano che un’ombra di loro stessi; non avevano più alcuna influenza sul sovrano né sul popolo. Il re continuava a trarre dalla nobiltà i suoi funzionari, ma in questo egli sembrava seguire un’antica consuetudine, invece che celebrare il riconoscimento di un diritto acquisito per merito. Da tempo ormai non esisteva più un nobile che si potesse far temere dal monarca, e potesse reclamare da lui una parte del governo. L’influenza della nobiltà sul popolo era ancora minore.

Alla fine del secolo, l’aristocrazia non si presenta più come un corpo unico, ma è suddivisa in varie categorie; priva di funzioni e di poteri reali, rivendica gelosamente il privilegio della nascita, per cui tende a chiudersi in se stessa, a rimanere una casta, a rifiutare anche il minimo contatto con i borghesi recentemente insigniti di patenti nobiliari dalla benevolenza sovrana (parvenus). La nobiltà gode ancora dei suoi antichi privilegi; si tratta, però, proprio di quelle prerogative che continuano a farla odiare e disprezzare dalla maggior parte dei Francesi. Disinteressata nei confronti dell’industria e del commercio, avida solo di impadronirsi delle alte cariche dello Stato, lasciando ad altri gli uffici dell’amministrazione pubblica, l’aristocrazia mostra di essere più attratta dalle apparenze del potere che dal potere stesso, di essere, in sostanza, un corpo estraneo entro la viva società francese che si sta facendo moderna.

Secondo Tocqueville, alla vigilia della Rivoluzione si poteva cogliere, in Francia, quello specifico processo di erosione per cui il potere nobiliare appare già simile ad un organismo mummificato, sopravvissuto ai suoi tempi, minacciato da tutto quello che si svolge attorno e al di fuori di esso. Queste riflessioni saranno poi riprese, all’incirca un secolo dopo, dagli storici sostenitori della interpretazione revisionista della Rivoluzione.

Precedente La 'Rivoluzione atlantica' Successivo La 'grande paura'