La nascita della Gestapo

Aprile 1933 – In Germania viene istituita la Gestapo

Abbreviativo di “Geheime Staatspolizei” (Polizia segreta di stato), la Gestapo fu la temibile polizia politica al servizio del regime nazista creata da Hermann Göring (Rosenheim, 12 gennaio 1893 – Norimberga, 15 ottobre 1946), Maresciallo del Reich, nell’aprile del 1933. Fu uno dei corpi di forze dell’ordine del Terzo Reich, lo Stato Nazista di Hitler, utilizzato con il compito di reprimere ogni comportamento deviante all’interno del territorio nazionale.

Mentre le più conosciute SS rappresentavano il braccio armato effettivo del nazional-socialismo, la Gestapo ne fu una sorta di mano invisibile. La famigerata polizia segreta era infiltrata in tutti gli ambienti attraverso una rete capillare che la vedeva presente negli uffici, nelle fabbriche, nelle scuole, tra gli operai, pronta a colpire e a materializzarsi in qualsiasi momento, comparendo dal nulla, assolvendo il compito di individuare, arrestare e deportare gli oppositori, veri o presunti, del regime. In un clima di terrore vero e proprio, era sufficiente una semplice denuncia, anche anonima, per vedersi confinati nei campi di concentramento.

Il compito della Gestapo era dunque quello di investigare e combattere tutte le tendenze considerate pericolose per lo Stato. Aveva autorità di investigare sui casi di tradimento, spionaggio e sabotaggio, oltre ai casi di attacchi criminali al partito nazista e allo Stato. Le azioni della Gestapo non erano limitate dalla legge o soggette a revisione giudiziaria.

Nell’aprile del 1934 la Gestapo entrò nell’orbita delle SS, passando sotto il controllo di Heinrich Luitpold Himmler (Monaco di Baviera, 7 ottobre 1900 – Luneburgo, 23 maggio 1945), che divenne, nel giugno 1936, comandante incontrastato di tutte le forze di polizia tedesche. Una volta assunta tale carica, il “Reichsfuhrer” delle SS ristrutturò tutta l’apparato suddividendolo in due grandi arterie: la polizia di sicurezza (Sicherheitspolizei, diretta da Reinhard Heydrich) e la polizia d’ordine (Ordnungspolizei, diretta da Kurt Daluege). Sulla base di tale riforma, se la polizia d’ordine inglobava la polizia di vigilanza (Shutzpolizei), la polizia municipale (Gemeindepolizei) e la gendarmeria, la Gestapo venne collocata, insieme alla polizia criminale (Kriminalpolizei), nella polizia di sicurezza.

La Ordnungspolizei fu il frutto del terzo tentativo messo in atto dalla Germania, negli anni tra le due guerre, di creare ampie formazioni di polizia addestrate e dotate di equipaggiamento militare. Dopo il 1933, con l’avvento del regime nazista, fu creato un “Armee der Landespolizei” (esercito di polizia) di 56000 uomini, che vivevano in caserme e ricevevano un vero e proprio addestramento militare completo, nell’ambito del programma segreto di riarmo della Germania. Quando Hitler sfidò pubblicamente le condizioni imposte dal Trattato di Versailles, reintroducendo la coscrizione obbligatoria nel 1935, l’Armee fu annesso all’esercito regolare per fornirgli ufficiali e sottufficiali. L’Armee ebbe un ruolo non indifferente nell’addestramento dei futuri ufficiali dell’esercito.

Il 10 febbraio 1936 fu il giorno del tanto famigerato decreto Goring, che consentì alla Gestapo di agire su vasta scala e soprattutto vietò la possibilità di far ricorso ai giudici. La polizia segreta si trovò quindi a operare nell’assoluta “illegalità legalizzata”, forte di un potere sconfinato e di un arbitrio assoluto, immune dal giudizio dei tribunali. Dotata di un potere illimitato, la Gestapo aveva la sua sede centrale nella Prinz-Albrechtstrasse di Berlino, ma poteva contare su sedi ramificate in ogni angolo, in ogni luogo, in ogni regione degli sterminati territori caduti sotto la dominazione tedesca.

Fu messa al bando durante il congresso di Norimberga.

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