La Massoneria: origini e significato

Con la Massoneria sorge una struttura associativa nella quale convivono uomini diversi per lingua, religione, ideologia, raccolti attorno ai principi che l’Illuminismo aveva elaborato, che l’associazione divulga largamente, che la Rivoluzione francese affermerà sul piano politico. Viene considerata come la prima organizzazione che esprime le esigenze della borghesia emergente e della aristocrazia avanzata, la crisi e le inquietudini di una società impegnata in un faticoso processo di evoluzione.

Nella Massoneria si incontrano le due maggiori istanze culturali del ‘700: quella razionalistica, illuministica, che si esprime attraverso i grandi ideali di uguaglianza, libertà e cosmopolitismo, e l’altra, irrazionalistica, deistica, alchimistica, magica, mitico-religiosa, la tendenza che poi sboccherà nel protoromanticismo. La ragione prima dell’organizzazione della società segreta è nel rifiuto del mondo circostante, giudicato quale ingiusto e malvagio. Un fenomeno per il quale un gruppo si distacca dalla società nella quale non trova più il modo di collocarsi, costituisce una nuova comunità ed elabora un modello di convivenza della quale il gruppo stessa nella sua struttura offre la prefigurazione. All’interno di questa esperienza innovativa il progetto oscilla tra un minimo e un massimo: si passa dalla volontà di arrivare ad un perfezionamento individuale dell’adepto all’interno della setta, a quella del rinnovamento della società nel suo complesso. Tale processo di rinnovamento la Massoneria lo esprime attraverso uno schema religioso: peccato-espiazione-rigenerazione. Da questa latitudine ed onni-rappresentatività dello schema appena menzionato deriverà la grande capacità, propria della Massoneria, di assorbire linguaggi e riti diversi. Al centro del mistero massonico è un processo di rigenerazione; tanto nell’esperienza psicologica e mentale, quanto nel rito, l’aspirante, attraverso le prove (espiazione) va oltre il peccato e il male del mondo profano (extra-massonico), entra nella setta, si rigenera, va oltre l’inganno, scopre la verità, conosce la luce dopo le tenebre. Secondo lo stesso schema rituale e psicologico l’adepto, superando prove sempre più ardue, si innalza ai gradi delle verità terribili riservate ai vertici eccelsi e prescelti della setta.

Sembra che tra il 1717 e il 1723, in Inghilterra, la Massoneria abbia definito la sua struttura storica; è questo il periodo il cui il cuculo (il primo nucleo settario) depone le uova in un nido non suo (le corporazioni tradizionali dei muratori).
Tali corporazioni erano organizzate secondo tre gradi: 1) manovale, 2) muratore, 3) maestra; il gruppo dei fondatori storici si impadronisce di questa struttura e del suo linguaggio, ma li trasforma e li inquina del suo spirito filosofico, progressista, riempie di nuovi significati allegorici i vecchi termini propri delle medievali corporazioni di mestiere. Perciò anche nelle sette vi è una gerarchia ben precisa, così organizzata: 1) neofita; 2) compagno; 3) maestro. Lo scopo dei massoni diventa la ricostruzione del Tempio di Salomone, espressione dell’età dell’oro, delle leggi della natura, dell’infanzia felice e spensierata dell’umanità. Gli Assiri, armata crudele, distrussero tale Tempio. Vengono descritti, questi ultimi, come i magistrati, i re, i principi, quindi la classe politica in genere, i fautori della diseguaglianza. Ricostruire il Tempio di Salomone significa, simbolicamente, distruggere la realtà esistente per poter poi edificare un nuovo mondo secondo libertà e uguaglianza. Ma queste parole che l’uso comune aveva reso quasi ovvie, tanto che potevano essere impunemente pronunciate nei discorsi e pubblicate nei testi a stampa della setta, riveleranno il loro pieno e rivoluzionario significato soltanto per mezzo di una graduale spiegazione velata di allegoria. Proprio perché il progetto della setta, oltre ad essere estremamente articolato, è pubblicamente inconfessabile, si rivela necessaria la segretezza, la spiegazione del mistero per gradi e per allegorie. L’allegoria maschera e copre il fondo della dottrina, che viene impartita gradualmente in proporzione alla capacità di ognuno; in questo consiste il gradualismo massonico. Il grande progetto massonico non può logicamente rivelarsi a tutti nella medesima misura: gli adepti realizzano la virtù nel cuore, i compagni nella Loggia, i maestri nella società intera. Così alla divisione delle funzioni nella setta va a corrispondere una sorta di graduazione del mistero. Risulta evidente di come la Massoneria raccolga nella stessa setta uomini con ideali diversi. Il passaggio da un grado all’altro è selettivo; solo i più capaci possono passare dal primo al secondo al terzo grado attraverso esperienze e prove difficili, che in sostanza consistono nella capacità di volta in volta rivelata di saper compiere impegnative scelte ideologiche e politiche.

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