Il presidente Monroe, dunque, sostenne che l’Europa non avrebbe dovuto più accampare pretese non solo sugli Stati Uniti, ma su tutto il continente americano, compresa l’America latina, che in quel tempo aveva avviato, come abbiamo visto, tentativi di affrancamento dalla madrepatria spagnola attraverso una serie di rivolte sfociate poi in guerre d’indipendenza. Stringendo rapporti commerciali e diplomatici con Messico, Colombia, Brasile, Venezuela e Cile, gli Stati Uniti decisero di istituire un rapporto privilegiato con i paesi liberatisi dalla dominazione coloniale, a danno dei quali non avrebbero accettato interventi da parte della Santa Alleanza diretti a reprimere i movimenti di indipendenza.
La dottrina Monroe voleva dunque garantire agli Stati Uniti un giusto isolazionismo basato sulla speciale relazione con la madrepatria inglese, che manteneva così un rapporto privilegiato con l’America. La Gran Bretagna, potenza mondiale e a quel tempo detentrice del massimo potere marittimo, era la sola che poteva permettere agli USA di godere dell’equilibrio di potenza continentale e quindi di rimanere isolati, senza subire intromissioni nella propria sfera d’influenza e senza allo stesso tempo neppure interferire, essi stessi, in alcun modo nelle vicende del vecchio continente.