La Dichiarazione di Troppau del 1820

Il Congresso da cui fuoriuscì la Dichiarazione si tenne tra il 23 ottobre e il 17 dicembre 1820 a Troppau, una città della Repubblica Ceca orientale, sul fiume Opava. Fu convocato da Metternich (Coblenza, 15 maggio 1773 – Vienna, 11 giugno 1859), diplomatico e politico austriaco, che riunì le potenze della Santa Alleanza in seguito ai moti insurrezionali napoletani avvenuti nel luglio dello stesso anno. Al Congresso fu ribadito da Austria, Prussia e Russia il principio dell’intervento armato per ricondurre uno stato entro l’alleanza. Nella penisola italiana ciò venne realizzato dall’esercito austriaco. Il Congresso fu una conferenza della Quadruplice Alleanza (divenuta poi Quintuplice Alleanza), per discutere la maniera con cui reprimere la rivoluzione di Napoli del luglio 1820; nella conferenza il 19 novembre fu firmato il Protocollo di Troppau.

La collaborazione tra i governi che aderivano alla Santa Alleanza si realizzò concretamente grazie all’istituzione diplomatica di congressi convocati allo scopo di consultarsi sui problemi di comune interesse e di considerare le misure più opportune al mantenimento della pace in Europa. Questi periodici incontri o congressi, ai quali partecipò di fatto anche l’Inghilterra, che pure non aveva sottoscritto la Santa Alleanza, ebbero luogo ad Aquisgrana (città della Renania Settentrionale-Vestfalia) nel 1818 in relazione alle insurrezioni prodottesi nelle colonie spagnole d’America, a Karlsbad (in Boemia) nel 1819, appunto a Troppau nel 1820, a Lubiana (capitale della Slovenia) nel 1821, infine a Verona nel 1822.

Il Congresso di Troppau promulgò il 19 novembre 1820 una Dichiarazione suddivisa in due parti ben distinte: nella prima (Principi) si ribadiva il diritto d’intervento a sostegno dei legittimi governi, ovunque si fossero verificate alterazioni nell’ordine costituito; nella seconda (Applicazione) si deliberava di intervenire militarmente nel Regno delle Due Sicilie, dove la rivoluzione carbonara del luglio 1820 aveva imposto a Ferdinando I l’introduzione della Costituzione. L’Austria ottenne di intervenire in Italia, dove aveva diversi interessi territoriali. Pur non opponendosi ufficialmente all’intervento austriaco, l’Inghilterra si dissociò dall’iniziativa, dichiarandosi contraria a riconoscere quel tipo di intervento come un sistema di diritto internazionale e proclamando che detto diritto era diametralmente opposto alle leggi fondamentali della Gran Bretagna. Si anticipava così il distacco definitivo del governo inglese dal sistema costruito a Vienna.

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