La collaborazione tra i governi che aderivano alla Santa Alleanza si realizzò concretamente grazie all’istituzione diplomatica di congressi convocati allo scopo di consultarsi sui problemi di comune interesse e di considerare le misure più opportune al mantenimento della pace in Europa. Questi periodici incontri o congressi, ai quali partecipò di fatto anche l’Inghilterra, che pure non aveva sottoscritto la Santa Alleanza, ebbero luogo ad Aquisgrana (città della Renania Settentrionale-Vestfalia) nel 1818 in relazione alle insurrezioni prodottesi nelle colonie spagnole d’America, a Karlsbad (in Boemia) nel 1819, appunto a Troppau nel 1820, a Lubiana (capitale della Slovenia) nel 1821, infine a Verona nel 1822.
Il Congresso di Troppau promulgò il 19 novembre 1820 una Dichiarazione suddivisa in due parti ben distinte: nella prima (Principi) si ribadiva il diritto d’intervento a sostegno dei legittimi governi, ovunque si fossero verificate alterazioni nell’ordine costituito; nella seconda (Applicazione) si deliberava di intervenire militarmente nel Regno delle Due Sicilie, dove la rivoluzione carbonara del luglio 1820 aveva imposto a Ferdinando I l’introduzione della Costituzione. L’Austria ottenne di intervenire in Italia, dove aveva diversi interessi territoriali. Pur non opponendosi ufficialmente all’intervento austriaco, l’Inghilterra si dissociò dall’iniziativa, dichiarandosi contraria a riconoscere quel tipo di intervento come un sistema di diritto internazionale e proclamando che detto diritto era diametralmente opposto alle leggi fondamentali della Gran Bretagna. Si anticipava così il distacco definitivo del governo inglese dal sistema costruito a Vienna.