Cavalleria e feudalesimo

La guerra nel Medioevo ha un protagonista indiscusso che si è affermato sin dall’età carolingia. Si tratta del cavaliere armato di lancia, spada e difeso da una pesante corazza e da uno scudo. La cavalleria corazzata è stata in sintesi l’espressione della società feudale. Gli uomini liberi, tenuti al servizio militare secondo i dettami del costume germanico, se non possedevano sufficienti risorse per potersi dotare di tali armamenti, erano automaticamente esentati già dal X secolo da questo obbligo. Il costo di un cavaliere era infatti decisamente alto, e ancor di più per un’economia povera quale era quella medievale, a causa della necessità di selezionare un’apposita razza di cavalli e dell’alto costo delle armi e della corazza. Il cavaliere, inoltre, era accompagnato non solo da una mezza dozzina di uomini che si prendevano cura delle sue armi e delle sue cavalcature, in quanto in campagna si utilizzava più di un cavallo, ma anche da un secondo cavaliere, armato in modo più leggero, che lo affiancava nello scontro vero e proprio.

Al seguito della cavalleria combatteva anche una fanteria di origine plebea. A una parte di questa, in genere di origine servile, erano affidati preminentemente compiti logistici: custodire e trasportare il bagaglio, preparare gli accampamenti, curare gli animali, costruire le opere di difesa ecc. Alla parte combattente della fanteria, in genere uomini liberi, coscritti e mercenari, spettavano compiti di appoggio, come quello di colpire il nemico con armi da lancio (archi, giavellotti, fionde) per preparare il terreno alla carica della cavalleria.

La cavalleria corazzata si affermò sul campo per la sua inarrestabile forza d’urto, capace di travolgere ogni altra formazione armata se ben disposta sul campo di battaglia, come avvenne, per esempio, nella battaglia di Hastings (1066), che vide trionfare i normanni del duca Guglielmo sui fanti sassoni, uomini liberi arruolati con un sistema basato sui clan. Essi furono sconfitti da una macchina bellica espressione di una classe sociale che deteneva il controllo della terra e dell’arte della guerra.

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