L’adesione politica dei soldati era indispensabile perché garantiva che essi non avrebbero disertato e sarebbero stati disposti a resistere anche alle situazioni più complicate da dover gestire. Inoltre, essa era necessaria per costituire quei corpi di tiratori che fin dalla guerra d’indipendenza americana si erano affermati come una delle più interessanti novità tattiche di fine secolo. Disporre di questi reparti significava poter attaccare il nemico sui fianchi impedendogli di schierarsi sul campo di battaglia.
Durante il Settecento, i comandanti cercavano di disporre le truppe sul campo di battaglia in modo che i campi fossero protetti da ostacoli naturali quali alture, fiumi, acquitrini, foreste. I fianchi erano infatti difficili da difendere a causa delle difficoltà di compiere manovre durante il combattimento. Ora, invece, reparti di fucilieri, capaci di muoversi velocemente su terreni difficili, addestrati per combattere in piccoli gruppi e motivati al combattimento tanto da non dover richiedere la sorveglianza assidua dei propri ufficiali, rendevano vane queste tattiche. In effetti, l’uso di piccoli gruppi di soldati che combattono in maniera del tutto autonoma, anche se in base ad un piano ben preciso, prefigura le tattiche delle guerre dell’Età contemporanea (con la dovuta eccezione della guerra di trincea combattuta sul fronte occidentale durante il primo conflitto mondiale), che richiedono l’identificazione del cittadino-soldato con il proprio Paese e un atteggiamento di sentita ostilità nei confronti del nemico.