La Battaglia di Prokhorovka

12 luglio 1943, Seconda guerra mondiale: la Battaglia di Prokhorovka.

Parte del Fronte Orientale della Seconda guerra mondiale, la battaglia di Prokhorovka (cittadina della Russia europea sud-occidentale) viene unanimemente considerata, dai più eminenti storici, come il più cruento scontro tra carri armati di tutta la storia militare, essendo stato il confronto bellico che ha coinvolto il maggior numero di mezzi corazzati in uno spazio non eccessivamente esteso. Difatti, vicino alla città di Kursk, centinaia di blindati sovietici si imbatterono in uno scontro a fuoco aperto con gli SS Panzerkorps in una deflagrazione di uomini e acciai terrificante.

Prokhorovka simboleggiò il fulcro della “Unternehmen Zitadelle” (Operazione Cittadella, parte della “Unternehmen Barbarossa”), l’ultima di una serie di offensive strategiche tedesche operate sul Fronte Orientale e la prima applicazione sul terreno della guerra di sterminio (“Vernichtungskrieg”).

Prokhorovka fu un episodio della ben più nota battaglia di Kursk, che ebbe luogo nel quadro della terza offensiva estiva sferrata dai tedeschi il 5 luglio 1943. Lo scontro del 12 luglio 1943 vide opporsi le forze della Wehrmacht, integrate da quattro divisioni delle Waffen-SS (“SS Combattenti”), a quelle dell’Armata Rossa sovietica. Il contrattacco dei carri armati sovietici sul terreno aperto inflisse pesanti perdite ai blindati tedeschi, inclusi i Panzer VI Tiger I, dotati di cannoni anticarro da 88 mm.

Lo scontro si risolse dopo dieci giorni di violenti combattimenti, con un’importante vittoria delle forze sovietiche.

Questa conquista sul campo vanificò il successo tedesco precedentemente ottenuto nella Terza Battaglia di Char’kov, che aveva consentito ai Tedeschi di conquistare la strategicamente importante città di Char’kov, e consegnò definitivamente l’iniziativa delle operazioni sul Fronte Orientale all’Armata Rossa. La battaglia di Prokhorovka, dunque, si concluse, dopo una serie di combattimenti particolarmente feroci e gravi perdite per entrambe le parti, con una sconfitta per i reparti corazzati tedeschi della Wehrmacht e delle Waffen-SS. L’esercito tedesco, dopo questa battaglia, fu costretto a sospendere il suo tentativo di avanzata su Kursk, e a passare sulla difensiva per contenere i ripetuti e tenaci contrattacchi sovietici.

Sembra, secondo lo storico Zamulin, che furono coinvolti nello scontro 978 blindati, 306 tedeschi e 672 sovietici. Ne andarono distrutti 480, 400 sovietici e 80 tedeschi. Secondo altre fonti accreditate, il numero totale dei corazzati schierati in campo dalle tre SS-Panzer Division e dalla Quinta Armata corazzata sovietica sale a 1299 unità.

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