La Battaglia di Mezzo Giugno

La “Battaglia di Mezzo Giugno”

La battaglia vide una serie di scontri aeronavali, fra il 12 e il 16 giugno 1942, avvenuti nel Mediterraneo centrale e orientale durante la Seconda guerra mondiale. I combattimenti, che si inquadrano nella più ampia battaglia del Mediterraneo, videro le forze aeree e navali di Italia e Germania contrastare due operazioni di rifornimento dell’isola di Malta condotte dalla Royal Navy britannica, chiamate in codice Harpoon e Vigorous.

Nell’estate del 1942, le sorti della guerra in Africa dipendevano largamente da quella piccola isola del Mediterraneo, Malta, divenuta nell’evolversi del conflitto un inespugnabile baluardo in grado di proteggere con efficacia il flusso di rifornimenti alleati che da Gibilterra arrivavano in Egitto, e ostacolare contemporaneamente quelli italo-tedeschi alla volta della Libia.

Gli Inglesi avevano fatto tutto quanto in loro potere per preservare il controllo dell’isola. C’erano riusciti a costo di enormi sforzi, con diversi velivoli della Royal Air Force e della Royal Navy impegnati sia nel contrastare le continue ondate di bombardieri italiani sia in operazioni antinave e attacco in prossimità delle basi nemiche stanziate in Sicilia. L’isola finì con l’assumere un ruolo strategico sempre più marcato, tanto che Hitler e Mussolini, quando si erano incontrati per decidere i termini della successiva invasione in Libia, avevano convenuto che la conquista di Malta sarebbe stata necessaria.

All’inizio dell’estate del 1942 le truppe britanniche di stanza a Malta erano in forte difficoltà per la cronica mancanza di approvvigionamenti e la penuria di cibo. L’Alto comando allestì così grandi convogli per rifornire la guarnigione e la popolazione civile, per consapevoli della superiorità aerea avversaria.

L’estate del ’42 vide scontri aero-navali di una portata mai vista in precedenza. Un primo violento assaggio (“Battaglia di Mezzo Giugno”) si materializzò tra il 12 e il 16 giugno, e per gli Alleati fu un disastro. Due grandi convogli, provenienti uno da Gibilterra e l’altro da Alessandria, furono affrontati dai velivoli dell’Asse e dalle unità di superficie della Regia Marina. Dal 14 giugno il ruolo della componente aerea si fece fondamentale. Aerosiluranti e bombardieri, in ondate successive della Regia Aeronautica e della Luftwaffe, si avventarono ferocemente sulla flotta nemica.

In quattro giorni di combattimento, delle 76 navi da guerra britanniche impiegate sei erano state affondate e tredici danneggiate pesantemente. Ben diciassette mercantili erano colati a picco. Per l’Asse si trattò indubbiamente di un successo importante. Le forze italiane, nonostante le croniche deficienze in termini numerici e qualitativi dell’armamento, combatterono bene, dimostrando di poter sopperire alle mancanze materiali con doti di coraggio e combattività ammirevoli.

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