Guizot: la borghesia come fonte del progresso

François Pierre Guillaume Guizot (Nîmes, 4 ottobre 1787 – Abbazia di Val-Richer, 12 settembre 1874) è stato un politico e storico francese. Iniziò la sua carriera politica durante la Restaurazione. Fra il 1826 e il 1830 pubblicò una serie di opere dedicate alla storia della Francia e dell’Inghilterra che gli dettero fama di storico. Divenne presidente del consiglio nel 1847, alla vigilia della Rivoluzione europea del 1848. Rimase tuttavia al potere ben poco, ma riuscì comunque a influenzare la politica del suo tempo raccogliendo attorno alla sua persona un “partito conservatore” che cercava di mantenere un equilibrio tra una democratizzazione della società e un ritorno alla rivoluzione. Durante la sua seppur breve legislatura si sforzò di creare le condizioni più favorevoli per il progresso economico della Francia sviluppando agricoltura, commerci e finanza. Guizot pensava che l’industrializzazione fosse da evitare poiché essa comportava la formazione di un proletariato operaio che riteneva classe instabile e politicamente pericolosa. Era un conservatore liberale in politica, ma contrario ai principi del libero scambio in economia. Il liberismo infatti era una teoria economica inglese con la quale l’Inghilterra favoriva i suoi interessi. L’agricoltura francese invece andava protetta; d’altronde erano gli stessi industriali che spingevano il governo a togliere le tariffe doganali.

Per Guizot la borghesia, al centro della storia del progresso francese ed europeo, non era tanto una classe o una categoria economico-politica, quanto un vero e proprio universo concettuale. Rappresentava nella sua visione quell’aggregato che si forma intorno a una concezione del mondo che si esprime soprattutto nel trionfo delle libere individualità. Un modello economico-produttivo che tutti gli uomini dovrebbero far proprio. La borghesia veniva da lui descritta come una classe aperta, capace di assorbire nuovi elementi sia dall’alto (aristocrazia), sia dal basso, attraendo a sé i ceti inferiori.
Quando questa avrò istituzionalizzato la libertà nelle forme della monarchia costituzionale, essa avrà assolto il suo compito di mediazione e si potrà dissolvere nella nazione: la storia avrà in tal modo, in quel momento, raggiunto la sua conclusione finale.

Questi pensieri ispirarono il celebre corso di lezioni che F. Guizot tenne alla Sorbona nel 1828-1830; i testi furono in un secondo momento raccolti in “Histoire générale de la Civilisation en Europe”. L’opera ebbe ampia diffusione in Italia.

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