Fine della Grande Depressione negli USA: viene chiusa la WPA.

4 Dicembre 1943, Fine della Grande depressione negli USA: viene chiusa la WPA.

Con le cifre della disoccupazione che calano rapidamente grazie alle assunzioni collegate alla Seconda guerra mondiale, il presidente Franklin D. Roosevelt chiude la “Works Progress Administration”.

La WPA fu un ambizioso programma di occupazione e di creazione di infrastrutture varato dal presidente Roosevelt nel 1935, durante gli anni più tetri della Grande Depressione (crisi economica e finanziaria che sconvolse l’economia mondiale alla fine degli anni Venti, con forti ripercussioni durante i primi anni del decennio successivo). Durante i suoi otto anni di esistenza, la WPA consentì a circa 8.5 milioni di americani di trovare un impiego. Dando inoltre vita a numerosi progetti di lavori pubblici, la WPA promosse anche importanti programmi relativi al mondo delle arti: l’agenzia impiegò infatti decine di migliaia di attori, musicisti, scrittori e altri artisti.

La WPA fu la più grande agenzia del New Deal (piano di riforme economiche e sociali promosso dal presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937, allo scopo di risollevare il Paese dalla Grande depressione che aveva travolto gli USA a partire dal 1929).

Come accennato, l’Agenzia diede lavoro a milioni di persone attraverso la costruzione di opere pubbliche (come edifici e strade) e la realizzazione di grandi progetti nelle arti e nel teatro, come anche in programmi di alfabetizzazione. Sfamò bambini e distribuì alimenti, vestiti e alloggi. Quasi ogni comunità negli Stati Uniti d’America dispone oggi di un parco, un ponte o di una scuola costruiti dalla WPA, soprattutto negli Stati occidentali e tra le popolazioni rurali. Tra il 1936 e il 1939 vennero investiti in tal senso circa 7 miliardi di dollari.

Il presidente Franklin D. Roosevelt creò la WPA tramite un ordine esecutivo datato 6 Maggio 1935 appunto per risollevare il Paese dalla Grande Depressione, riformando il sistema finanziario e riportando l’economia ai livelli pre-Depressione. Il tasso di disoccupazione nel 1935 era al 20%. La WPA fornì assistenza vitale ai disoccupati, offrendo posti di lavoro e reddito a milioni di americani. Alla fine del 1938, più di 3.3 milioni di americani trovarono un impiego più o meno stabile grazie all’operato dell’Agenzia.

La WPA impiegò per lo più uomini non qualificati per realizzare progetti di infrastrutture e lavori pubblici. Furono costruiti più di 4000 nuovi edifici scolastici, eretti 130 nuovi ospedali, create circa 9000 miglia di canali di drenaggio e linee fognarie sanitarie, costruiti 29000 nuovi ponti e 150 aeroporti, riparate all’incirca 280000 miglia di strade e piantati 24 milioni di alberi.

Le retribuzioni in prevalenza erano su base oraria e, secondo i regolamenti, non si poteva lavorare più di 30 ore alla settimana. Tuttavia, in molti progetti i lavoratori coinvolti mangiavano e dormivano nei cantieri, visto che era necessaria una loro presenza costante. Prima del 1940 si tennero anche corsi di formazione per insegnare nuovi mestieri; l’addestramento era, infatti, un aspetto su cui i legislatori avevano posto fortemente l’accento.

Quando la produzione di armi per la Seconda guerra mondiale iniziò a salire e la disoccupazione a scendere, il governo federale decise che non era più necessario il programma nazionale di soccorso. La WPA cessò di esistere nel Giugno del 1943. In quel momento specifico, la disoccupazione era inferiore al 2%. Molti americani passarono ad essere impiegati nei servizi armati e nelle industrie legate alla produzione bellica.

Oltre ai noti progetti di costruzione di infrastrutture, la WPA promosse una serie di programmi collettivamente noti come Federal Project Number One. Questi impiegarono artisti, musicisti, attori e scrittori. Roosevelt voleva che questi intrattenessero e, soprattutto, ispirassero la popolazione in una fase tanto delicata, creando speranza in mezzo a tanta turbolenza. Gli artisti elaborarono poster motivazionali e murales che ritraevano “scene di vita americana” sugli edifici pubblici. Gli scultori diedero vita a monumenti, gli attori e i musicisti furono pagati per esibirsi. Furono inoltre creati più di 100 Centri d’Arte comunitari in tutto il Paese.

Il progetto intese la promozione di un “New Deal” per tutti, finalizzato a includere donne, Afro-Americani e altri gruppi minoritari. Nonostante le disuguaglianze esistessero, grazie ai programmi inaugurati molte donne, neri e altre minoranze trovarono un impiego grazie alla WPA. Nel 1935 furono impiegati circa 350000 Afroamericani. I progetti federali di musica e teatro sostennero diversi musicisti e attori di colore.

La WPA diede inoltre un contributo significativo alla preservazione della cultura e della storia afro-americana attraverso il Federal Writers’ Project. Il programma raccoglieva interviste, articoli e note sulla vita Afro-americana del Sud, comprese le storie degli ex schiavi. Le donne impegnate in progetti di cucito costituivano circa il 7% della forza lavoro nazionale della WPA.

La WPA fu oggetto di numerose critiche tra i conservatori. Una delle osservazioni principali al programma fu che sprecò fondi federali in progetti spesso non necessari o non richiesti. In particolare, i progetti professionali promossi dalla WPA furono spesso presi di mira per il loro presunto contenuto sociale e politico apertamente di sinistra. La critica politica più importante fu che Roosevelt si stava costruendo con tale sistema una base elettorale a livello nazionale, costituita da milioni di lavoratori.

Precedente Seconda guerra mondiale: la "Hull Note" Successivo WWII, Pearl Harbor: il "Giorno dell'infamia"