La guerra dei Sette Anni

Il Settecento fu un secolo alquanto controverso dal punto di vista degli avvenimenti che lo caratterizzarono.Fu contraddistinto da continue guerre che, in aperto contrasto con gli ideali dei Lumi, lacerarono il vecchio continente e gli assetti geo-politici mondiali.

Nella prima metà del secolo (1702-1748) l’opera dei riformatori procedette mentre si susseguivano le cosiddette guerre di successione. Questi conflitti, che analizzerò in seguito, rivelano come in Europa prevalesse ancora la politica dinastica; le grandi battaglie del Settecento, esemplari nella storia dell’arte militare, furono combattute per consolidare il diritto di successione dei sovrani a troni che spesso sarebbero dovuti appartenere ad altri. Tuttavia l’esistenza di ideali nuovi è testimoniata in parte dal fatto che in un’Europa già multipolare avanzò, proprio nel corso di queste guerre, la richiesta d’una politica di equilibrio, la ricerca continua di un contrappeso che impedisse il prevalere di una sola potenza egemone. Le guerre di successione, a ben guardare, impedirono che si formasse in Europa una nuova monarchia universale. In questi conflitti lo scontro non fu tuttavia alimentato esclusivamente da ragioni territoriali e dinastiche; si lottò anche per la conquista dei mercati mondiali. Il definitivo prevalere delle componenti economiche nel conflitto tra i grandi Stati emerse con forza nel corso della guerra dei Sette Anni, combattuta su tutti i fronti europei, ma, soprattutto, su quelli americani e asiatici. La Pace di Parigi estromise francesi e spagnoli dall’America del Nord, assegnò all’Inghilterra un cospicuo bottino coloniale, pose le premesse dei prossimi equilibri mondiali. Dai traffici intercontinentali dovevano sorgere le strutture del capitalismo coloniale e quell’accumulazione di ricchezza che pose le basi della rivoluzione industriale.

Delle Guerre di Successione (spagnola-polacca-austriaca) della prima metà del ‘700 abbiamo già parlato nel mio secondo articolo, per cui ritengo opportuno l’andare direttamente ad analizzare quel conflitto che ebbe dimensione mondiale, ovvero la guerra dei Sette Anni (1756-1763).

Le opposte coalizioni guidate dalla Francia e dall’Inghilterra si scontrarono per mare e per terra in Canada, in India, in Europa, contendendosi in aspre battaglie l’egemonia sul continente e il controllo dei traffici oceanici. Il conflitto esplose per la decisione austriaca di riconquistare la Slesia perduta in seguito all’aggressione prussiana. L’imperatrice Maria Teresa portò dalla sua parte non solo la Russia, la Polonia, la Svezia, ma persino la Francia, da secoli nemica degli Asburgo (operazione diplomatica conosciuta come rovesciamento delle alleanze). Federico II di Prussia trovò un prezioso alleato nell’Inghilterra, che assunse la direzione della guerra sui mari.
La poderosa macchina da guerra prussiana permise a Federico inizialmente di riportare su francesi e austriaci importanti vittorie, ma, stringendosi sempre più il cerchio dei nemici, si vide occupare Berlino. Federico venne salvato dalla morte improvvisa della zarina Elisabetta, che comportò l’uscita della Russia dal conflitto.
La Pace di Hubertsburg (1763) confermò lo status quo, lasciando la Slesia a Federico. Sui mari venne giocata una grossa fetta dalla partita. La lotta coinvolse anche la Spagna, scesa in guerra a fianco della Francia a seguito del cosiddetto patto di famiglia stretto tra le quattro corti borboniche di Parigi, Madrid, Napoli, Parma; ciò comportò tuttavia delle enormi perdite per la stessa Spagna. La guerra si concluse nel 1763, l’anno stesso di Hubertsburg, con la Pace di Parigi, che assicurò all’Inghilterra un grande impero coloniale e la definitiva supremazia sugli oceani. In America la Francia dové cedere alla Gran Bretagna non solo il Canada, ma anche i territori dell’interno, fino alla foce del Mississipi. Era in pratica sancita l’esclusione pressoché totale della Francia dal continente nord-americano. In India la Francia riuscì a conservare i suoi capisaldi nel Golfo del Bengala, ma dové rinunziare a qualunque ulteriore espansione commerciale.

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Informazioni su ipercorsidellastoria

Laureato col massimo dei voti in Relazioni Internazionali, laurea breve in studi storico-politici; Master in Editoria e Comunicazione; appassionato di tematiche quali storia, economia, sociologia, filosofia, diritto; percorso di scrittura intrapreso al fine di condividere, con chi interessato, nozioni che potrebbero risultare utili in diverse occasioni.

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