7/02/1992: il Trattato di Maastricht

Ricorre oggi l’anniversario della firma del Trattato di Maastricht, avvenuta il 7 febbraio del 1992, anche se lo stesso entrò in vigore solamente il primo novembre dell’anno successivo. In tale contesto, mi è sembrato opportuno ripercorrere le tappe principali che hanno portato alla costituzione di quella che oggi noi conosciamo come Unione Europea, dando particolare risalto comunque al Trattato dell’unione europeo (TUE).

Alle origini del processo di integrazione europea si pone la ben nota Dichiarazione Schuman; si tratta della proposta, presentata il 9 maggio 1950, dell’allora ministro degli esteri francese, Robert Schuman, di un piano, preparato da Jean Monnet (politico francese, tra i padri fondatori dell’Europa), per la messa in comune delle risorse di carbone e acciaio tra Francia e (la neonata Repubblica Federale di) Germania in un’organizzazione aperta agli altri paesi europei. L’importanza di tale avvenimento è segnalata dal fatto che il 9 maggio 1950 è stato assunto a data simbolo di inizio del processo di integrazione europea.

Dalla Dichiarazione Schuman, il processo di integrazione europea è proseguito con l’approvazione della serie di Trattati istitutivi delle Comunità europee, nell’ordine: il Trattato di Parigi istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) del 1951; il Trattato di Roma istitutivo della Comunità Economica Europea (CEE) del 1957; il Trattato istitutivo della Comunità europea dell’energia atomica (CEEA/EURATOM) del 1957, anch’esso firmato a Roma. A questi trattati hanno aderito, inizialmente, sei paesi: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi.

Successivamente hanno aderito alle Comunità europee la Danimarca, l’Irlanda e il Regno Unito, nel 1973; la Grecia, nel 1981; il Portogallo e la Spagna, nel 1986. Con la fine della Guerra Fredda e la conseguente caduta del muro di Berline, 1989, si è avuta l’adesione, nel 1995, di Austria, Finlandia, Svezia. Al totale di questi 15 paesi membri si sono aggiunti, più di recente, a seguito del processo di allargamento (progressiva estensione territoriale dei confini esterni dell’Unione Europea), altri 10 paesi, la cui adesione è ufficialmente avvenuta nel 2004, con l’ingresso di: Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Estonia, Malta, Cipro; e, nel 2007, di altri due paesi, Bulgaria e Romania; nel 2013, la Croazia, per un totale, ad oggi, di 28 paesi membri.

In particolare l’adesione italiana è stata e continua ad essere giustificata sulla base dell’art. 11, Cost., là dove si prevede che: “L’Italia […] consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento he assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni […]”.

La Comunità europea (CE) rappresenta lo sviluppo dell’originaria Comunità economica europea, altresì conosciuta con l’appellativo d’uso corrente di Mercato comune (MEC). La nuova denominazione di comunità europea semplicemente (con la caduta dell’aggettivazione economica) è stata introdotta dal primo Trattato sull’Unione Europea (TUE), meglio noto come Trattato di Maastricht, dal nome della cittadina olandese sulle rive del fiume Mosa dove fu firmato (dai capi di Stato e di governo dei dodici paesi allora membri) il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il primo novembre del 1993.
Delle tre originarie comunità europee, la Ceca ha cessato di essere operativa (poiché il relativo trattato istitutivo è venuto a scadenza nel 2002 e non è stato rinnovato); mentre l’Euratom svolge un ruolo piuttosto marginale.

Per Unione Europea s’intende quindi una forma di integrazione e cooperazione tra gli Stati membri, per organizzare in modo coerente e solidale le relazioni tra gli Stati stessi e tra i loro popoli, nei settori di competenza delle Comunità europee e, in aggiunta, nel settore della politica estera, di sicurezza e difesa, nonché in quello di attività di cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.
La nozione, l’articolazione e gli obiettivi dell’Unione, nonché gli aspetti relativi alla sua organizzazione (istituzioni e organi) sono contenuti nel Trattato sull’Unione Europea (TUE), adottato, come più volte ricordato, in un primo testo a Maastricht; successivamente modificato ad Amsterdam e a Nizza. Questa semplice ragione di cronologia storica, che ha visto sorgere, dapprima, il cosiddetto ordinamento comunitario, relativo cioè alle tre comunità e, in particolare, alla principale di esse, la comunità economica europea, e, poi, l’unione europea, come aggregazione delle stesse comunità, ovvero delle competenze e politiche (procedure e atti) connesse, con l’aggiunta di ulteriori competenze e politiche in materia, rispettivamente, di politica estera, sicurezza e difesa, nonché di cooperazione giudiziaria e di polizia, spiega la particolarità della tripartizione strutturale assunta dalla costruzione europea.

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